Domani l'attivista svedese e altri studenti che hanno condiviso la sua causa incontreranno la cancelliera tedesca Merkel
LONDRA - «In questi ultimi due anni il mondo ha emesso anche oltre 80 miliardi di tonnellate di CO2. Abbiamo assistito a continui disastri naturali in tutto il mondo. Molte vite e mezzi di sussistenza sono andati persi, e questo è solo l'inizio». Lo denuncia Greta Thunberg sul "Guardian" a due anni dal suo primo sciopero scolastico in difesa del clima, che ha ispirato un movimento mondiale di giovani.
Domani l'attivista svedese e altri studenti che hanno condiviso la sua causa incontreranno la cancelliera tedesca Angela Merkel, che detiene la presidenza di turno del Consiglio europeo. E le chiederanno la fine di tutti gli investimenti e le sovvenzioni sui combustibili fossili e l'istituzione di bilanci annuali vincolanti per il carbonio.
Greta e gli altri studenti hanno aggiunto, nella conversazione con il "Guardian", che i leader avevano parlato di una «crisi esistenziale, ma quando si tratta di agire, siamo ancora in uno stato di negazione».
L'enorme quantità di fondi erogati dai governi per rispondere alla pandemia di coronavirus possono essere «un'opportunità irripetibile per mettere il mondo sulla buona strada per fermare il riscaldamento globale, perché economisti, scienziati ed esperti di salute affermano che i benefici supereranno i costi».
Tuttavia, «i pacchetti di salvataggio dei governi del G20 stanno fornendo un sostegno significativamente maggiore ai combustibili fossili che all'energia a basse emissioni di carbonio».