Il direttore scientifico di Malattie Infettive dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito: «Si crea un senso di sconcerto»
Per quanto concerne la sperimentazione del vaccino italiano, Ippolito invita a essere pazienti: «Le prime informazioni chiare sono attese per l'inizio del 2021».
ROMA - Le ultime dichiarazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) non fanno l'unanimità e anzi hanno sollevato in queste ultime ore polemiche e discussioni.
La questione ruota attorno all'evoluzione della pandemia di coronavirus, che per l'Oms starebbe rallentando in alcune regioni del pianeta (escludendo il sud-est del continente asiatico e il Mediterraneo orientale), con tassi d'infezione e di mortalità in calo. Numeri alla mano, nella settimana fra il 17 e il 23 agosto il numero di nuovi casi si è ridotto del 5%. Le vittime invece del 12%.
Un bollettino dai toni poco graditi ad alcuni esponenti della comunità scientifica, come nel caso di Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell'Istituto di Malattie infettive dell'Ospedale Spallanzani di Roma (che pochi giorni fa ha dato il via alla sperimentazione del vaccino italiano), che intervenendo su Rai Tre alla trasmissione "Agorà Estate" ha "sparato" sull'Oms, rea di creare confusione nella popolazione.
«Se ogni giorno diciamo che sta aumentando un po’ o rallentando un po’ creiamo un senso di sconcerto», ha detto Ippolito, rimarcando come sia «evidente che non ci libereremo preso di questa epidemia». L'Oms, ha detto, «sembra uno dei tanti grilli parlanti che ogni giorno deve occupare più spazio e dare notizie».
«Il vaccino? Serve pazienza» - In alcuni paesi «il livello di aggressività e il numero di morti è ancora rilevante», ha proseguito Ippolito, invitando ad avere pazienza anche sulla questione vaccino. In tal senso, le prime informazioni chiare sulla sperimentazione avviata dall'ospedale romano sono attese per i «primi mesi del 2021».
Sulla necessità di essere pazienti e non avere fretta si è espresso nelle scorse ore anche l'infettivologo statunitense Anthony Fauci, spiegando autorizzare un utilizzo d'emergenza di un vaccino prima che siano garantite efficacia e sicurezza può ostacolare la sperimentazione e lo sviluppo di altri candidati.