Lo ha deciso una corte d'appello americana, il sollievo di Snowden: «Non avrei mai immaginato una sentenza così»
WASHINGTON D.C. - Il programma di sorveglianza di massa delle telefonate degli americani era illegale e i leader dell'intelligence americana non dissero la verità quando lo difesero pubblicamente. Lo scrive il Guardian.
Sette anni dopo le rivelazioni dell'ex agente della National Security Agency (Nsa) Edward Snowden, una corte d'appello Usa ha riconosciuto l'illiceità di quel programma.
I giudici hanno stabilito che le intercettazioni senza mandato che hanno raccolto segretamente milioni di telefonate hanno violato il Foreign Intelligence Surveillance Act e potrebbero essere state incostituzionali.
"Non avrei mai immaginato che sarei vissuto per vedere i nostri tribunali condannare le attività della Nsa come illegali e nella stessa sentenza vedermi attribuito il merito per averle rivelate": ha twittato l'ex analista della Nsa commentando la sentenza della corte d'appello del nono circuito. Snowden, che si rifugiò in Russia dopo le sue rivelazioni nel 2013, è stato incriminato per spionaggio negli Usa.