Gli inquirenti ritengono di aver disarticolato un clan riorganizzatosi a Manduria dopo la nota operazione "Impresa"
TARANTO - Sono 23 le persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, rapine, estorsioni e altri reati aggravati dal metodo mafioso nel Tarantino.
La Squadra Mobile della Questura di Taranto e il personale del Servizio Centrale Operativo della direzione centrale Anticrimine della Polizia italiana hanno eseguito, nei loro confronti, una ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce su richiesta del pubblico ministero della Divisione distrettuale antimafia (Dda) salentina, Milto Stefano De Nozza.
Gli inquirenti ritengono di aver disarticolato un clan riorganizzatosi a Manduria (Taranto) dopo l'operazione "Impresa" del luglio 2017, in un territorio «ancora interessato - sottolinea la Questura in una nota - dal fenomeno mafioso e governato da frange della Sacra Corona Unita, sempre più orientate ad attuare una strategia di potenziamento del proprio prestigio criminale».
Altre 27 persone risultano indagate nell'ambito dello stesso procedimento, destinatarie di avviso di conclusione delle indagini preliminari. Il processo di primo grado scaturito dall'operazione di tre anni fa, che si concluse con 38 condanne e 19 assoluzioni, ha riguardato le attività del presunto clan della Sacra Corona Unita guidato da Antonio Campeggio, compresi i tentativi di infiltrarsi e condizionare l'attività politico-amministrativa locale. Proprio quella inchiesta portò, ad aprile del 2018, allo scioglimento del Consiglio comunale di Manduria per ingerenze della criminalità organizzata.