«Ora si rischia la Guerra Civile» ha dichiarato Pascal N'Guessan, oppositore del governo
Le elezioni ivoriane si sono svolte nel caos, tra minacce, scontri e decessi, ma le autorità negano ogni irregolarità
YAMOUSSOUKRO - Il presidente della Costa d'Avorio Alassane Ouattara è stato rieletto con oltre il 94% dei voti.
Un'elezione che però non è accettata da tutti, e che è stata segnata da scontri e dal boicottaggio dell'opposizione contro la candidatura per un terzo mandato di Ouattara (il limite massimo per un presidente sarebbe di due mandati).
I sostenitori del presidente contestano la "presunta" violazione costituzionale del terzo mandato, dichiarando che la riforma della Costituzione attuata nel 2016 annulla il vecchio conteggio, e quindi il primo mandato di Ouattara è come se non fosse mai accaduto.
«Il presidente Alassane Ouattara è stato eletto», ha annunciato il presidente della commissione elettorale Ibrahime Coulibaly-Kuibiert, aggiungendo che l'affluenza alle urne è stata del 53,9%.
I principali candidati dell'opposizione, Pascal Affi N'Guessan e Henri Konan Bédié, hanno ottenuto rispettivamente l'1 e il 2% dei voti, quest'ultima percentuale presa anche dal terzo sfidante di Ouattara, Kouadio Konan Bertin, secondo i risultati ufficiali.
«Mantenere Ouattara come capo di Stato rischia di portare alla guerra civile», ha detto N'Guessan.
Il partito di Ouattara ha messo in guardia l'opposizione da ogni «tentativo di destabilizzare» il Paese e almeno 16 persone sono state uccise dall'inizio dei disordini in agosto, dopo che il presidente ha annunciato la propria terza ricandidatura. Secondo il bilancio dell'Afp, almeno nove persone sono state uccise durante le elezioni di sabato scorso.
PTI Advocacy Group ha affermato che un numero significativo di elettori è stato privato del diritto di voto perché il 23 per cento dei seggi elettorali non si è aperto a causa di minacce o attacchi, aggiungendo che anche chi ha potuto votare lo ha fatto «in un contesto di paura e ansia».
Le elezioni sono state caratterizzate da intimidazioni, violenza e illeciti, ha confermato dal canto suo il gruppo elettorale indipendente Indigo Côte d'Ivoire, come riporta la Bbc.
Il capo della commissione elettorale ha invece definito «minimi» i disordini di sabato, affermando che «hanno interessato solo 50 seggi elettorali su 22'381».