La Lituania è preoccupata per la sicurezza dei propri cittadini: la centrale è a soli 20 chilometri dal confine
MINSK - La Bielorussia ha lanciato oggi la centrale nucleare di Astravyets, costruita dalla Russia, nonostante i timori per la sicurezza sollevati dagli Stati Baltici.
L'evento cade in un periodo in cui il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko è contestato in piazza da decine di migliaia di persone dopo essere stato rieletto capo di Stato il 9 agosto in elezioni probabilmente stravolte dai brogli elettorali.
«Il turbogeneratore del primo reattore della centrale nucleare bielorussa è stato connesso al sistema elettrico nazionale», ha annunciato il ministero dell'Energia di Minsk, secondo cui i due reattori della centrale dovrebbero arrivare a soddisfare un terzo della richiesta di energia del Paese.
Il progetto è costato circa 9,3 miliardi di euro ed è stato largamente finanziato con un prestito erogato dalla Russia. Ma la Lituania è preoccupata per la propria sicurezza visto che la centrale dista appena 20 chilometri dalla sua frontiera. Il ministro degli Esteri lituano, Linas Linkevicius, ha criticato il lancio della struttura dicendo che è andato avanti nonostante alcune questioni di sicurezza irrisolte.
Il governo di Vilnius ha annunciato di aver bloccato le importazioni di elettricità dalla Bielorussia. La Lituania ha inoltre offerto compresse di iodio a circa mezzo milione di persone che vivono vicino al confine con la Bielorussia per proteggerle dalle radiazioni in caso di incidente.
Nel 1986 il disastro della centrale di Chernobyl, vicino Kiev, contaminò circa un quarto del territorio bielorusso.