Le due regioni confinanti classificate come ad alto rischio Covid. Posticipata però l'entrata in vigore del Dpcm.
La misura limiterà la libertà di movimento verso questi territori dal Ticino. Consentito tuttavia il transito per raggiungere aree non soggette a restrizioni negli spostamenti.
ROMA - Le confinanti Lombardia e Piemonte (oltre a Calabria e Valle d'Aosta) saranno zone rosse, ossia ad alto rischio Covid-19. Lo ha annunciato il premier italiano, Giuseppe Conte, illustrando le misure contenute nel nuovo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm). Ciò inciderà anche sulla libertà di movimento verso queste regioni dal Ticino.
L'entrata in vigore del Dpcm è stata fissata per venerdì 6 novembre. Inizialmente era prevista per giovedì 5. «Lo ha deciso il governo per consentire a tutti di disporre del tempo utile per organizzare le proprie attività», si legge in una nota di Palazzo Chigi citata dal Corriere della Sera. Il Dpcm avrà validità fino al 3 dicembre prossimo.
Le misure disposte dall'esecutivo italiano dopo un lungo e acceso confronto con le regioni sono «tutte» confermate.
Dalle zone "rosse" e "arancioni" non si potrà né entrare né uscire se non per comprovati motivi di lavoro, salute e «situazioni di necessità». Anche gli spostamenti al loro interno saranno fortemente limitati. Sarà tuttavia permesso transitare in questi territori per raggiungere altre aree non soggette a restrizioni negli spostamenti.
Tutte le attività considerate non essenziali saranno chiuse nelle zone rosse. Contrariamente a quanto inizialmente annunciato, rimarranno però aperti i parrucchieri.
In "zona arancione" saranno Puglia e Sicilia.
Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Molise, Marche, Province di Trento e Bolzano, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto saranno invece classificate come "zone gialle". Qui non saranno imposte particolari limitazioni agli spostamenti se non quelle relative al coprifuoco nazionale tra le 22 e le 5.