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STATI UNITIPompeo: «La transizione ci sarà... verso un secondo mandato di Trump»

11.11.20 - 10:23
Le parole del Segretario di Stato hanno generato un'immensità di reazioni, perlopiù negative
keystone-sda.ch (Jacquelyn Martin)
Pompeo: «La transizione ci sarà... verso un secondo mandato di Trump»
Le parole del Segretario di Stato hanno generato un'immensità di reazioni, perlopiù negative

WASHINGTON DC - Il Segretario di Stato statunitense Mike Pompeo ha rifiutato di riconoscere la vittoria di Joe Biden come Presidente eletto, dichiarando ieri che «ci sarà una transizione graduale verso una seconda amministrazione Trump», infiammando ancor più la situazione e causando innumerevoli risposte e critiche.

Diversi esponenti del partito democratico, come riporta la Cnn, hanno rimproverato il segretario per questi «attacchi infondati e pericolosi» ai risultati delle elezioni della scorsa settimana, mentre i diplomatici del Dipartimento di Stato hanno reagito con «disgusto e rabbia» per i commenti che hanno visto minare direttamente il loro lavoro per promuovere elezioni eque e transizioni pacifiche.

«Conteremo tutti i voti» ha poi assicurato Pompeo, «quando il processo sarà completato, sarà selezionato il vincitore. C'è un processo, la Costituzione lo stabilisce in modo chiaro».

Un comportamento «imbarazzante» - Il prossimo Presidente statunitense Joe Biden ha nel frattempo definito il perenne rifiuto del Presidente uscente Donald Trump di ammettere la sconfitta alle elezioni, e quindi di procedere con la transizione verso un cambio di team, «un imbarazzo» che «non giova all'immagine di Presidente degli USA».

Il rifiuto dell'amministrazione Trump di avviare il processo di transizione «non cambia la dinamica di ciò che siamo in grado di fare», ha poi proseguito il "Presidente-eletto", «non vediamo nulla che possa rallentarci, francamente», ha concluso Biden.

Le conseguenze del rifiuto di Trump - Come spiega la CNN, il rifiuto dell'Amministrazione dei Servizi generali, che ha a capo Emily W. Murphy (vicina a Trump), di compiere il passo legalmente necessario per dichiarare Biden presidente eletto, ha finora impedito al suo team di ricevere 6,3 milioni di dollari di fondi che il Congresso ha stanziato per supportare la transizione. Inoltre, ha anche impedito al team di Biden di accedere alle agenzie federali, e al futuro Presidente di ricevere il noto "briefing quotidiano del presidente".

Biden ha spiegato che il briefing giornaliero «sarebbe utile, ma non è necessario», e ha detto che il suo team di transizione «può farcela anche senza i fondi». D'altronde, spiega Biden, «procederemo come abbiamo fatto finora. Faremo esattamente quello che avremmo fatto se lui avesse accettato i risultati e avesse detto che abbiamo vinto, cosa che abbiamo fatto», ha concluso Biden.

I licenziamenti - In tutto ciò, l'amministrazione Trump sta effettuando dei cambiamenti radicali in seno al Dipartimento della Difesa, rimuovendo alcuni dei suoi più alti funzionari e sostituendoli con persone percepite come leali al Presidente.

La raffica di cambiamenti, annunciata dal Dipartimento della Difesa in una dichiarazione circa 24 ore dopo che il Presidente Donald Trump ha licenziato il Segretario della Difesa Mark Esper, ha messo i funzionari del Pentagono sul filo del rasoio, alimentando un crescente senso di allarme e preoccupazione per ciò che potrebbe accadere. 

Sono almeno quattro gli alti funzionari licenziati (o che si sono dimessi) da lunedì, tra cui Esper, il suo capo di stato maggiore e altri funzionari che supervisionano la politica e l'intelligence. 

I primi passi di Biden - Joe Biden sta nel frattempo procedendo con il suo sforzo di transizione: ha nominato una task force di 13 persone per combattere il coronavirus e ieri ha dichiarato che intende rivelare pubblicamente le sue scelte per «almeno un paio» di posizioni di gabinetto prima del Ringraziamento.

Biden ha poi già promesso, in ambito climatico, che gli Stati Uniti rientreranno nell'accordo di Parigi, dal quale Donald Trump si era ritirato, fissando un obiettivo, per quanto concerne le emissioni, da raggiungere entro il 2050.

Nel frattempo, Donald Trump non molla, e continua a twittare: «Vinceremo!». 

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COMMENTI
 

joe69 3 anni fa su tio
Il mio commento delle 11:48 dov'è?? ;-) sparito??

patrick28 3 anni fa su tio
Il 20 gennaio 2021 dovranno intervenire gli agenti federali per prelevare con la forza questa banda di clown sbandati.

vulpus 3 anni fa su tio
Povero Trump , ha perso il senso della misura. Evidentemente, oberato dai debiti, rimanendo al posto di comando mira a recuperare risorse, anche se indirettamente. La più grande democrazia , o almeno è il pensiero corrente, stà dimostrando di saper solo calpestare i diritti fondamentali sanciti dalla costituzione, dove la parola democrazia è veramente intesa come rispetto del volere del popolo

Serenamentepacatamente 3 anni fa su tio
L'America come il Sud America?

seo56 3 anni fa su tio
Speriamo

ctu67 3 anni fa su tio
Ma in che circo lavora questo pompeo ?? Il clown donald lo aiuterà a fare le valigie vero ???
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