A causa dell'aumento dei combustibili fossili la mortalità è «particolarmente elevata in Europa centrale e dell'est»
PARIGI - Non solo coronavirus. L'Ocse lancia un forte appello affinché si combatta contro gli effetti dell'inquinamento atmosferico sulla salute e il benessere. Secondo quanto si legge nel rapporto 'Health at a Glance 2020', presentato oggi a Parigi, «tra le 168'000 e le 346'000 morti premature nei Paesi dell'Unione europea possono essere attribuite all'inquinamento atmosferico dovuto unicamente alle polveri sottili».
«Nel 2020 - prosegue l'Ocse - gran parte dell'attenzione è stata consacrata al Covid-19 ma è importante non ignorare altri fattori di rischio importanti per la salute, incluso, i fattori ambientali, come l'inquinamento atmosferico». «Benché la qualità dell'aria sia migliorata in gran parte dei Paesi europei nel corso dei due ultimi decenni, i livelli d'inquinamento restano superiori alle linee direttrici dell'Oms in gran parte dei Paesi, in particolare, nelle grandi città. Questo ha gravi conseguenze sulla salute della popolazione e sulla mortalità».
L'Ocse precisa che la mortalità dovuta all'inquinamento atmosferico è «particolarmente elevata in Europa centrale e dell'est a causa dell'accresciuto utilizzo di combustibili fossili». «L'inquinamento atmosferico - conclude l'Ocse - causa perdite economiche e di benessere di circa 600 milioni di euro all'anno nei Paesi dell'Ue, equivalenti al 4,9% del Pil europeo nel 2017».