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ITALIALe mafie hanno messo nel mirino il vaccino anti-Covid?

24.11.20 - 19:30
Gli esperti lanciano l'allarme e la magistratura spiega che anche l'Interpol ha previsto questo scenario
keystone-sda.ch (John Cairns)
Le mafie hanno messo nel mirino il vaccino anti-Covid?
Gli esperti lanciano l'allarme e la magistratura spiega che anche l'Interpol ha previsto questo scenario

ROMA - Sebbene non sia ancora a disposizione del personale sanitario, c'è già il timore concreto che la criminalità organizzata cerchi di mettere le mani sulle scorte del vaccino anti-coronavirus. 

Arturo Cavaliere, presidente della Società italiana di farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie (Sifo), lancia l'allarme: «Il valore economico, clinico e sociale dei vaccini è così alto che potrebbe richiamare l'attenzione di soggetti della criminalità organizzata. Gli stessi che già negli anni scorsi si sono fatti protagonisti di furti in tante farmacie ospedaliere del nostro Paese».

Oggi più che mai, in un contesto di pandemia che potrebbe essere superato grazie specialmente (ma non solo) a questo vaccino «non possiamo rischiare oggi di rivivere quelle situazioni inserite in un contesto ben più drammatico e diffuso, e per questo abbiamo deciso di alzare il livello di attenzione di tutto il sistema per non farci trovare impreparati» aggiunge Cavaliere. In passato la Sifo, ricorda l'agenzia stampa AdnKronos, aveva collaborato con varie agenzie per garantire la sicurezza dei medicinali nelle farmacie ospedaliere. Ne erano nate delle Linee guida che oggi ritornano «di grande attualità», sottolinea la Sifo che, per bocca del segretario nazionale Marcello Pani, avverte: «Elevare al massimo il livello di attenzione, affinché il prezioso bene-vaccino sia protetto in tutte le fasi della sua gestione, con particolare riferimento al sito di stoccaggio che dovrà essere valutato con un approccio preventivo al fine di intraprendere le eventuali azioni di messa in sicurezza».

Negli scorsi giorni l'argomento era stato toccato anche da Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica a Catanzaro e magistrato in prima linea nel contrasto alla 'ndrangheta. Intervistato a "Otto e mezzo" su La7, Gratteri aveva parlato che «in sede Interpol» si è ragionato della possibilità che la criminalità possa mettere le mani su ingenti quantitativi di vaccino. «È un'ipotesi che si può realizzare, ma non è detto» che lo sarà, aggiunge. «Invece le mafie sono molto presenti nella vendita di prodotti sanitari, come anche dei farmaci. Ci sono organizzazioni che li rubano per poi rivenderli in nero».

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