Se non si potrà certificare l'esito negativo del tampone, si dovrà sottostare ad una quarantena di 14 giorni
Emergono però dubbi sul rispetto della norma, basata sulla responsabilità dei viaggiatori
ROMA - A partire da oggi, chiunque si reca in Italia dall'area Schengen deve poter dimostrare di aver fatto un tampone del Covid-19 con esito negativo (al più tardi 48 ore prima del viaggio).
In caso contrario, ogni viaggiatore sarà costretto a un obbligo di quarantena di due settimane appena arrivato in Italia (dopo essersi annunciato all'azienda sanitaria locale). Non sussiste infatti più la possibilità di fare un test per il coronavirus presso una struttura (pubblica o privata) all'arrivo in Italia.
La misura, valida per 10 giorni (dal 10 al 20 dicembre), è contenuta nell'ultimo Dpcm (quello del 3 dicembre). Nell'elenco figurano anche i nomi di Svizzera e Liechtenstein. Tampone o quarantena non sono comunque necessari se «si transita, con mezzo privato, nel territorio italiano per un periodo non superiore a 36 ore». E non sono richiesti per chi «fa ingresso in Italia per un periodo non superiore alle 120 ore per comprovate esigenze di lavoro, salute o assoluta urgenza».
Tuttavia, come riporta il Corriere.it, nessuno potrebbe essere chiamato a vigilare sul rispetto della norma. I presidi di frontiera, qualora venissero chiamati in causa, potrebbero limitarsi a richiedere l'autocertificazione. Infatti, sono diverse le segnalazioni giunte ai portali italiani di viaggiatori che non avevano alcuna idea della novità. A quanto emerge, il rispetto delle nuove regole si basa infatti sulla singola responsabilità di ogni viaggiatore.
Maggiori controlli sono previsti invece per gli scali aeroportuali situati in zona arancione, come quelli lombardi. Ma anche qui, con il passaggio alla zona gialla di domenica, niente più controlli per una settimana.
Dal 21 dicembre 2020, comunque, ci sarà nuovamente l’obbligo d'isolarsi all’ingresso in Italia, indipendentemente dal risultato di un tampone.
I paesi coinvolti
Quarantena o tampone sono previsti per i viaggiatori provenienti da: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Far Oer e Groenlandia), Estonia, Finlandia, Francia, (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo), Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo), Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira), Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi Ceuta e Melilla), Svezia, Ungheria, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord («incluse isole del Canale, Isola di Man, Gibilterra e basi britanniche nell’isola di Cipro ed esclusi i territori situati al di fuori del continente europeo per i quali il Regno ha la responsabilità delle relazioni internazionali»), Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco.