Entrambe le società stanno conducendo ulteriori test e osservano come si siano già affrontate mutazioni del coronavirus.
Anche gli esperti rassicurano, seppure non escludano a priori che il siero possa risultare meno efficace.
LONDRA - Una delle grandi questioni di queste ore è: i vaccini contro il coronavirus saranno efficaci anche contro la variante britannica? Vari esperti - anche alle nostre latitudini - hanno già detto che con tutta probabilità lo sarà e studi clinici sono in corso, ma anche i produttori del preparato si sono espressi.
Moderna - «Sulla base dei dati ottenuti fino ad oggi, ci aspettiamo che l'immunità indotta dal vaccino Moderna protegga anche contro le varianti recentemente scoperte nel Regno Unito» scrive Moderna in una nota. «Faremo test addizionali nelle prossime settimane per confermare queste aspettative».
Pfizer-BioNTech - Anche Pfizer ha comunicato che i suoi scienziati stanno studiando la risposta delle persone già immunizzate alla variante del virus identificata in Gran Bretagna. Entrambe le società hanno poi ricordato come il coronavirus sia già mutato alcune volte e come i sieri da loro realizzati non abbiano mai deluso le aspettative.
Gli esperti - Marco Cavaleri, responsabile della Strategia vaccini dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema), ha dichiarato di essere piuttosto convinto che la mutazione non dovrebbe compromettere la risposta immunitaria prevista dall'assunzione del vaccino. «Anche se non abbiamo ancora una conferma piena, è molto probabile che il vaccino assicurerà la protezione contro la nuova variante».
Il dottor Moncef Slaoui, a capo dei consulenti scientifici della Operation Warp Speed (la partnership pubblico-privata messa in piedi negli Stati Uniti per accelerare la ricerca e la distribuzione del vaccino) è dello stesso parere: l'attuale siero sarà con tutta probabilità efficace contro la mutazione britannica. Anche se non esclude che «un giorno, da qualche parte», una variante del virus riuscirà a sconfiggere il vaccino preparato per affrontare questa emergenza. «Dobbiamo rimanere assolutamente vigili» ha spiegato al New York Times.
Inefficace no, meno efficace forse - Il rischio che non si può escludere, osserva il virologo dello Scripps Research Institute Kristian Andersen, è che i vaccini non diventino inutili, ma meno efficaci. La mutazione potrebbe far sì che il virus riesca a "eludere" il sistema immunitario dei pazienti immunocompromessi. Parte degli studi compiuti in queste ore stanno valutando proprio questa possibilità, spiega. «Non lo sappiamo, ma lo sapremo presto».