Le mutazioni riscontrate parrebbero essere responsabili di una maggiore potenza di trasmissione
SAN PAOLO - Una ricerca in corso presso la Fondazione Oswaldo Cruz, in Brasile, ha evidenziato che la nuova variante di coronavirus trovata nei pazienti giapponesi avrebbe avuto origine proprio nello Stato brasiliano di Amazonas: lo rende noto il portale di notizie Uol. Le mutazioni riscontrate nel virus, fino ad allora inedite, hanno creato quello che si configurerebbe come un probabile nuovo ceppo brasiliano.
Secondo gli scienziati, è ancora presto per esserne sicuri, ma le mutazioni trovate potrebbero significare che questo nuovo ceppo ha una maggiore potenza di trasmissione, poiché due importanti mutazioni sono state descritte simultaneamente nella proteina Spike, che lega il virus alle cellule ed è collegata alla capacità di trasmissione del SARS-CoV-2. I dati mostrano che la linea B.1.1.28, che è la più frequente in Amazonas, ha subito una serie di mutazioni.
«I giapponesi hanno inserito i dati di sequenziamento nel database internazionale e qui i campioni raccolti vengono raggruppati con i nostri. È lo stesso virus, ma con molte mutazioni», sostiene Felipe Naveca, ricercatore di Fiocruz Amazonas.