Per alcuni esperti «non è impensabile» che la vaccinazione degli animali domestici possa servire per frenare il contagio
NEW YORK - La vaccinazione di cani e gatti domestici potrebbe essere necessaria per frenare la diffusione dell'infezione da SARS-CoV-2.
Questo il messaggio lanciato, dalle pagine della rivista Virulence, dagli esperti di virologia, malattie infettive e genomica dell'Università dell'East Anglia, l'Earlham Institute e l'Università del Minnesota.
Gli autori sottolineano che una minaccia all'efficacia del vaccino proviene da ceppi emergenti sia esistenti (come le varianti del Regno Unito, del Sud Africa e del Brasile) sia quelli che devono ancora venire. E avvertono che la continua evoluzione del virus negli ospiti animali, come gatti e visoni, seguita dalla trasmissione in ospiti umani suscettibili, rappresenta un rischio significativo a lungo termine per la salute pubblica, suggerendo che la vaccinazione di alcuni animali domestici potrebbe essere importante per fermare ulteriormente evoluzione del virus ed eventi di "spillback", o salto di specie. Per questo, sottolineano, «non è impensabile che la vaccinazione di alcune specie animali domestiche possa essere necessaria anche per frenare la diffusione dell'infezione».
Dai ricercatori arriva anche un appello al mantenere alta l'attenzione. Guardando indietro a ciò che è accaduto, infatti, evidenziano come il lancio di pacchetti di stimolo economico, in molti Paesi sembra aver alimentato il tasso di trasmissione da persona a persona. Mentre i governi stanno negoziando un «equilibrio precario» tra salvare l'economia e prevenire le vittime da Sars-CoV-2, un'azione più forte, ora, è il modo migliore per mitigare, in seguito, gli esiti più gravi di varianti virulente.