L'accessorio di foggia europea non fa più parte della «tenuta appropriata» richiesta. Waititi: «Vittoria!».
WELLINGTON - Hei-tiki 1 : cravatta 0. Ha avuto la meglio un deputato neozelandese di etnia maori che, allontanato ieri dal parlamento perché si era rifiutato d'indossare la cravatta, vi è stato riammesso oggi dopo che il presidente della Camera ha fatto marcia indietro sulla regola che imponeva l'accessorio di origine europea.
Rawiri Waititi ha potuto esprimersi davanti all'aula portando al collo un hei-tiki, un pendaglio tradizionale. Come riferisce la BBC, il "primo cittadino" neozelandese, Trevor Mallard, ha spiegato che, da oggi, le cravatte non fanno più parte della «tenuta da ufficio appropriata» richiesta ai deputati. La Camera è un luogo dove la gente «può liberamente esprimere la propria identità culturale», ha aggiunto.
Per Waititi, la cravatta è un simbolo dell'oppressione culturale di stampo colonialista esercitata dalla popolazione di origine europea su quella indigena. «È sempre stata una questione più grande, quella del soggiogamento e dell'assimilazione che i Maori hanno dovuto subire negli ultimi 181 anni», ha dichiarato il co-presidente del Partito Māori facendo riferimento al 1840, anno in cui fu sancita la sovranità britannica su Aotearoa (la Nuova Zelanda). «È una vittoria per molte generazioni a venire», ha concluso.
I maori rappresentano circa il 16,5% della popolazione neozelandese.