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EUROPALa cannabis light fiorisce col Covid

12.02.21 - 07:00
La pandemia ha innescato un boom della canapa legale in diverse regioni d'Europa
AFP
Uno shop di cannabis Cbd nel cuore di Parigi
Uno shop di cannabis Cbd nel cuore di Parigi
La cannabis light fiorisce col Covid
La pandemia ha innescato un boom della canapa legale in diverse regioni d'Europa
I lockdown hanno incentivato inoltre il commercio online dei prodotti a base di cannabidiolo.

PARIGI - Canapa che passione. Al di là dei falsi miti, dei luoghi comuni e dei preconcetti, nell’ultimo anno, causa Covid, in tutta Europa, e non solo, si è registrato un vero e proprio boom della produzione, vendita e consumo di cannabis. Non certo la marijuana illegale. Stiamo ovviamente parlando della cannabis light, quella terapeutica e sativa. L'anno 2020 è stato un disastro in molti settori economici a causa della pandemia. Ma ha segnato un record per l'industria emergente della cannabis. Gli imprenditori nel mondo hanno venduto quantità da primato di cannabis e di prodotti a base della stessa pianta.

Questione di principio... attivo - Una questione di percentuali, quella del Cbd e del Thc, sigle che indicano, soprattutto il secondo, le concentrazioni di sostanza stupefacente. L’Oms non considera infatti il cannabidiolo (Cbd) un narcotico dato che non ha proprietà psicoattive, che invece il tetraidrocannabinolo possiede. Di conseguenza i prodotti che contengono soltanto Cbd e Thc vicini allo zero possono tranquillamente essere posseduti e consumati ogni giorno senza sottostare a nessuna normativa. In Svizzera è possibile consumare liberamente prodotti come la canapa light o derivati a base di Cbd, a patto che questi non contengano più dell’1% di Thc. Se ciò sembra poco, basti pensare che nella maggior parte d’Europa, il limite massimo previsto per questa sostanza psicotropa è dello 0,2%.

La consegna a domicilio - Il boom europeo si diceva. È anche  diretta conseguenza dei continui lockdown che hanno costretto molti assuntori abituali di marijuana a dover trovare strade alternative alla ricerca di sostanze stupefacenti. La chiusura dei tradizionali luoghi del "divertimento" potrebbe aver spinto ad “accontentarsi” di prodotti light, ancor di più legali al 100% e soprattutto consegnati comodamente a casa, tramite corriere, dalle sempre più numerose aziende produttrici e rivenditori online.

Un fenomeno mondiale - La Svizzera ha visto un aumento considerevole del commercio relativo ai prodotti derivanti dalla canapa sativa come l'olio di Cbd e la cannabis light. Dal 2017 infatti si registra un'espansione costante di questo settore, con previsioni che parlano di un aumento annuo del 38% nella commercializzazione di queste merci. Numeri in crescita in tutta Europa ma non solo. Uscendo fuori dai confini continentali, il fenomeno è ancora maggiore. Le vendite di cannabis legale in Canada hanno superato quelle illegali per la prima volta nel terzo trimestre del 2020, secondo Statistics Canada.

Contro il mercato nero - Un mondo tutto nuovo, in grande evoluzione che spera di avere delle leggi precise che aiutino ancora di più ad uscire dai dubbi e dai preconcetti. Si punta molto su questa legalizzazione della cannabis light come deterrente al mercato nero della marijuana controllato dalla criminalità organizzata. Il processo di legalizzazione della cannabis light, che sta piano piano investendo tutta l’Europa, si pone l’obiettivo di contrastare il mercato nero attraverso un canale di diffusione della canapa riconosciuto, garantito e regolamentato.

Secondo un rapporto di Arcview Group e Bds Analytics, il mercato globale della cannabis dovrebbe raggiungere i 42,7 miliardidi dollari entro il 2024. «Sintomo della popolarità della cannabis e dell'impatto dei nuovi mercati online», si legge nel rapporto. «Le possibilità sono illimitate poiché le nuove legalizzazioni aprono più mercati e quelli in difficoltà hanno norme migliori».

In Francia spuntano shop come "champignons"
Una vittoria, forse definitiva della filiera della cannabis legale. È arrivata sulla fine del 2020 in Francia. La Corte Di Giustizia Europea ha infatti respinto il divieto francese di commercializzare prodotti Cbd che si era abbattuto su Antonin Cohen e Sébastien Béguerie. Questi due giovani imprenditori marsigliesi pionieri del settore avevano messo in commercio uno svapo al 100% di cannabis legale. Una sentenza epocale per la Francia sui principi dell’Oms. Una svolta per il settore che ha visto rapidamente il moltiplicarsi di negozi e bancarelle soprattutto a Parigi dei prodotti a base di cannabidiolo, la cannabis del “benessere”: biscotti, cioccolato o gomme da masticare, prodotti derivati come oli da massaggio, cosmetici e la tisana che è il prodotto più consumato. Ma c’è chi protesta e chi confessa: «La maggior parte prende la tisana per poi aprire le bustine e fumarne il contenuto». Non vi ricorda qualcosa?

 

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