Regioni italiane confinanti con il Ticino verso l'arancione, confermano i dati. Livello di rischio in peggioramento.
ROMA - Dopo le ipotesi avanzate dalla stampa italiana in mattinata, è giunta la bozza del monitoraggio settimanale della cabina di regia dell'Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della salute italiano.
Il documento conferma per la quarta settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio Covid-19 nella vicina penisola. Aumenta in particolare il numero di regioni e province autonome classificate a "rischio alto" (che non significa automaticamente zona arancione o rossa).
Passano da una a cinque e sono Abruzzo, Lombardia, Marche, Piemonte e Umbria. Si attestano quindi complessivamente a 15 le regioni e province autonome con un rischio alto o moderato.
Scendono invece a 10 (contro 12 la settimana precedente) le aree con una classificazione di rischio moderato (di cui cinque ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e 6 con rischio basso (contro 8 la settimana precedente).
Ciò dovrebbe tradursi nel passaggio di Lombardia, Piemonte e Marche da zona gialla ad arancione. La Basilicata potrebbe invece diventare rossa. Contrariamente a quanto precedentemente ipotizzato nel corso della giornata in base ai dati allora disponibili, Campania ed Emilia-Romagna non dovrebbero al contrario finire in questa categoria. La Liguria va verso un declassamento da arancione a giallo. La scelta del colore delle regioni spetta al Ministero della Salute.
La valutazione degli esperti dipende da numerosi fattori.
Aumenta per esempio il numero delle regioni e delle province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva sopra la soglia critica: 8 contro le 5 della settimana precedente. In alcune regioni il numero assoluto dei ricoverati in area critica e il relativo impatto, uniti all'incidenza «impongono comunque misure restrittive», si legge nella bozza di monitoraggio riferita alla settimana che va dal 15 al 21 febbraio.
Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua a essere alto, ma sotto la soglia critica (24%). L'Rt è stabile a 0,99.
In Lombardia si registravano ieri 4'243 nuovi positivi al SARS-CoV-2 in 24 ore. Il tasso di positività era dell'8,2%. 407 persone si trovavano in terapia intensiva a causa del Covid-19. Le persone costrette in ospedale dalla patologia ma non in cure intense erano 4'024.
Giovedì, la Regione Piemonte ha invece comunicato 1'454 nuovi casi in 24 ore, con un tasso di positività pari al 6,8%. I ricoverati in terapia intensiva per via del Covid-19 erano 162, non in terapia intensiva 1'909.