Il giorno dopo la giornata più sanguinosa, continuano le manifestazioni contro il colpo di Stato in Birmania.
NAYPYIDAW - I manifestanti anti golpe sono tornati nelle strade di diverse città della Birmania dopo le proteste di ieri, costate la vita ad almeno 38 persone, il bilancio più pesante dal colpo di Stato del 1° febbraio scorso.
Un commerciante a Yangon ha riferito di avere sentito anche questa mattina colpi di arma da fuoco, ma per il momento non si hanno notizie di ulteriori vittime. Le proteste, comunque, continuano sia a Yangon e Mandalay, sia in altre città del Paese.
Oggi si è tenuto il funerale di Kyal Sin, una ragazza 19enne uccisa a Mandalay dalle forze di sicurezza e la cerimonia è stata trasmessa in diretta su Facebook nonostante la giunta militare abbia vietato il social network nel Paese.
Secondo l'Associazione per l'assistenza ai prigionieri politici (AAPP), finora le autorità hanno arrestato quasi 1'500 persone, di cui 1'200 sono tutt'ora in carcere.