La misura è invocata per frenare la risalita dei contagi. In vista la modifica del Dpcm appena entrato in vigore.
ROMA - Alle prese con contagi da SARS-CoV-2 e positività in aumento, l'Italia potrebbe vedersi imporre una misura simile a quella con cui ha convissuto durante le festività natalizie: la chiusura di tutte le attività non essenziali durante il fine settimana e la concomitante limitazione degli spostamenti. Il provvedimento varrebbe anche per le regioni che al momento si trovano in zona gialla.
La stretta passerebbe per una modifica del nuovo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm), appena entrato in vigore, e potrebbe scattare già il prossimo fine settimana. Oltre al confinamento il sabato e la domenica, potrebbe prevedere un'anticipazione dell'ora del coprifuoco rispetto alle attuali 22, la chiusura dei centri commerciali nelle zone in cui viene disposto lo stop alle scuole e l'entrata in zona rossa per le aree con più di 250 nuovi contagi settimanali ogni 100'000 abitanti.
Nelle fasce a massimo rischio potrebbe inoltre essere imposto un confinamento rigido, simile a quello conosciuto la primavera scorsa. Prevederebbe in particolare la possibilità di uscire di casa solo per comprovati motivi di lavoro, salute o urgenza. Al momento, invece, è possibile farlo anche per fare una passeggiata in prossimità della propria abitazione o praticare sport individuali all'aperto.
A invocare misure anti Covid-19 più restrittive sono gli scienziati che compongono il Comitato tecnico scientifico (Cts). L'organo consultivo si riunisce questa mattina alle 9 per fornire un parere a riguardo al governo. Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, il ministro della Salute, Roberto Speranza, e la titolare degli Affari regionali, Mariastella Gelmini, non escludono una stretta.
Esprimendosi in occasione della Giornata internazionale della donna, il primo ministro, Mario Draghi, ha del resto promesso «scelte meditate, ma rapide». «Il nostro compito è di salvaguardare con ogni mezzo la vita degli italiani e permettere al più presto un ritorno alla normalità. Ogni vita conta. Non bisogna perdere un attimo, non lasciare nulla d'intentato», ha dichiarato.
Con picchi di contagi giornalieri sopra le 20'000 unità da giovedì (ieri, dato del fine settimana, erano però 13'902) e un tasso di positività in crescita al 7,5%, Roma guarda con preoccupazione all'andamento della pandemia. A impensierire è in particolare la vasta diffusione delle varianti del virus, specialmente di quella inglese.
Al momento, in Italia sono state vaccinate in maniera completa 1'697'225 persone (1a e 2a dose). Le dosi somministrate sono in totale 5'587'592. Nel suo intervento di ieri, Draghi ha detto di riscontrare una «accelerazione» del piano vaccini: «La via d'uscita non è lontana», ha assicurato.