Si contano 37 casi di coaguli su 17 milioni di vaccinati. Il produttore: «Meno di quanto capiti normalmente, vaccino o no»
E sostiene: «Il dato è simile per gli altri preparati anti Covid-19 autorizzati».
LONDRA - AstraZeneca reagisce, «prove scientifiche» alla mano, ai timori scatenati dai casi di trombosi registrati in persone che erano state vaccinate con il suo preparato anti Covid. In un comunicato odierno, assicura che l'incidenza di questi episodi non è superiore a quella che si riscontra nella popolazione generale. Anzi, è inferiore.
«AstraZeneca vorrebbe offrire le sue rassicurazioni sulla sicurezza del suo vaccino anti Covid-19 sulla base di chiare prove scientifiche», annuncia la casa farmaceutica britannica nella nota. Un «attento esame» dei dati raccolti sui 17 milioni di persone vaccinate con il suo siero nell'UE e nel Regno Unito «non ha provato alcun incremento del rischio di embolia polmonare, trombosi venosa profonda (TVP) o trombocitopenia, in nessun gruppo d'età dato, genere, lotto o in nessun particolare Paese».
Il produttore fa notare in particolare come gli eventi avversi gravi, aggiornati all'8 marzo scorso, consistano in 15 TVP e 22 embolie polmonari: «È un dato molto più basso di quanto ci si aspetterebbe che avvenisse normalmente in una popolazione generale di questa grandezza», ossia 17 milioni di persone, sottolinea AstraZeneca. «Ed è simile per gli altri vaccini anti Covid-19 autorizzati», aggiunge, togliendosi un sassolino dalla scarpa rispetto al trattamento riservato ai suoi competitori.
Le persone che hanno subito trombosi ore o giorni dopo la somministrazione del vaccino, insomma, le avrebbero avute comunque. Tra evento avverso e vaccinazione ci sarebbe solo una concomitanza temporale, non un nesso di casualità. Questo, del resto, è quello che ipotizza anche l'Agenzia europea per i medicinali (EMA). EMA che, ricorda AstraZeneca, la prossima settimana renderà pubblico il rapporto mensile sulla sicurezza.
«La natura della pandemia ha portato a un incremento dell'attenzione sui singoli casi e noi andiamo al di là delle pratiche standard di monitoraggio di sicurezza dei medicinali autorizzati quando riferiamo di eventi legati ai vaccini, questo al fine di garantire la sicurezza pubblica», dichiara la direttrice medica di AstraZeneca, Ann Taylor.