Berlino toglie l'allerta, ma sconsiglia di partire. Un «caos» secondo i Länder, che minacciano test al rientro.
Come in Svizzera, le prenotazioni per le Baleari hanno conosciuto un'impennata.
BERLINO - La cancellazione delle Baleari dalla lista delle destinazioni a rischio da parte di Berlino ha determinato lo stesso effetto boomerang registrato in Svizzera: moltissimi tedeschi si sono precipitati a prenotare un viaggio per il mite arcipelago spagnolo. Non proprio entusiasti di questo "liberi tutti", però, governo centrale e Länder invitano a evitare comunque gli spostamenti non essenziali e minacciano test al rientro in patria.
«L'appello è di evitare qualsiasi viaggio non strettamente necessario», ha dichiarato il portavoce dell'esecutivo federale, Steffen Seibert, come riporta la Welt. «L'assenza di un'allerta di viaggio non è un invito a viaggiare», gli ha fatto eco la portavoce del Ministero degli affari esteri, Maria Adebahr, che parla di «caos comunicativo» dell'esecutivo di Angela Merkel.
La decisione, come ricorda lei stessa, spetta però a ciascuno. E in molti hanno già fatto quella di passare la Pasqua al mare.
Saltata la quarantena obbligatoria al ritorno in Germania per Baleari, altre regioni turistiche spagnole, Portogallo e Danimarca, le prenotazioni per queste destinazioni hanno così conosciuto un'impennata. A fronte dell'elevata domanda, per le prossime festività cristiane TUI ha per esempio annunciato il raddoppio dell'offerta per Mallorca, con 300 voli di andata e ritorno da diverse città tedesche. Una decisione presa in Svizzera anche da Swiss.
E la cosa non piace a chi potrebbe doversi occupare degli effetti sanitari di questo assalto alle spiagge esotiche: i Länder. «Le molte prenotazioni per Maiorca preoccupano molto», ha ammesso il primo ministro della Baviera, Markus Söder (CSU), invitando via Twitter Berlino a introdurre un obbligo di test al rientro.
La Bassa Sassonia pensa dal canto suo d'imporlo autonomamente. Chi parte, ha sottolineato la portavoce dell'esecutivo locale, Anke Pörksen, deve infatti rendersi conto che si sta esponendo a un certo rischio. A Maiorca si incontreranno persone provenienti da tutta Europa, mette in guardia, aumentando il rischio di diffusione del virus.
Tra i politici c'è chi teme addirittura una possibile seconda Ischgl, la località sciistica austriaca a partire dalla quale la prima ondata della pandemia di Covid-19 ha ricevuto una bella spinta. «Il calo del numero dei contagi in alcune parti d'Europa, lo dimostra l'esperienza degli scorsi mesi, può invertirsi velocemente», ha ricordato la portavoce per i temi legati al turismo della Linke, Kerstin Kassner. «Sarebbe spiacevole rischiare una seconda Ischgl ora», ha concluso.