Nel paese con la campagna vaccinale modello per il mondo intero, la popolazione ha affollato spiagge e parchi
TEL AVIV - Festa doppia per gli israeliani: l'indipendenza dello Stato e libertà dal Covid. Dopo il lockdown dello scorso anno, questa volta - con le restrizioni quasi del tutto tolte - è stato un anniversario completamente diverso. Centinaia di migliaia di cittadini hanno affollato le spiagge per ammirare la parata aerea e poi i parchi per il tradizionale barbecue, simbolo della giornata.
Una festa - la 73esima dalla fondazione dello Stato - cominciata già ieri sera, quando al tramonto le strade di tutto il Paese hanno cominciato a riempirsi per l'inizio delle manifestazioni e delle cerimonie pubbliche. Da Haifa a Tel Aviv, da Gerusalemme a Beersheba fino ad Eilat, a essere celebrato è stato sicuramente l'orgoglio nazionale ma anche la ritrovata socialità, favorita da una campagna vaccinale modello per il mondo intero. Ad oggi il 53% degli israeliani ha ricevuto entrambe le dosi del vaccino Pfizer, con meno di un milione di cittadini ancora da vaccinare. I casi attivi della malattia sono circa tremila, quelli gravi 219. Alcuni esperti ritengono che il Paese sia ormai vicino all'immunità di gregge.
Se vige ancora l'obbligo d'indossare la mascherina al chiuso, da domenica non lo sarà più all'aperto. La battaglia certo non è ancora finita ma la festa ha mostrato che buona parte della vita di prima sembra essere stata recuperata: ristoranti pieni, strade ingorgate, party all'aperto e sulle terrazze, concerti. A Kikar Rabin, la piazza maggiore di Tel Aviv, durante i fuochi d'artificio di ieri sera è stato difficile muoversi tra cellulari branditi come macchine fotografiche, gruppi musicali, adulti e bambini illuminati dal Blu-Bianco dei colori nazionali riflessi sulla grande facciata del palazzo del Comune. Stamattina il lungomare cittadino era lo stesso ricolmo di persone con il naso all'insù per guardare le piroette in cielo, con gigantesco cuore finale, della pattuglia acrobatica dell'aviazione militare. Ma anche le evoluzioni degli F-15, F-16, F-16I e F-35.
A marcare la differenza basti ricordare che l'anno scorso, in piena ondata pandemica, gli aerei avevano sorvolato gli ospedali in segno di omaggio agli operatori sanitari e ai malati. E non è neppure un caso che nella cerimonia principale svoltasi sul Monte Herzl a Gerusalemme, con il presidente della Knesset Yair Levin, protagonisti siano stati infermieri e infermiere distintisi nella battaglia al Covid. L'ennesima battaglia vinta per lo Stato ebraico.