La sospensione era stata decisa da un decreto presidenziale. Scontro tra le istituzioni
BUENOS AIRES - Un tribunale di Buenos Aires si è pronunciato ieri contro la sospensione delle lezioni in presenza nelle scuole della capitale argentina, che era stata disposta da un decreto presidenziale per cercare di arginare la pandemia di Covid-19.
Il tribunale ha ritenuto che il decreto «indebolirebbe direttamente l'autonomia della città di Buenos Aires e il suo potere di polizia», una tesi condivisa dalle organizzazioni dei genitori sostenute da Horacio Rodriguez Larreta, sindaco della capitale e oppositore del presidente Alberto Fernandez.
«La giustizia di Buenos Aires, giurisdizione locale, pretende di sospendere un provvedimento sanitario del governo nazionale - tuona su Twitter il ministro della giustizia, Martin Soria - ma è manifestamente incompetente per risolvere i problemi federali. Questo imbroglio legale ha una sola spiegazione, ed è politica». «Il pubblico ministero, i giudici e il governo della città devono assumersi la responsabilità delle conseguenze di questa decisione sulla salute», ha aggiunto.
Fernandez aveva annunciato mercoledì sera, tra le altre misure sanitarie, la sospensione delle lezioni in presenza, a partire da oggi e per due settimane, a Buenos Aires e periferia, dove vive un terzo dei 45 milioni di argentini.