Il governo della capitale indiana vuole accorciare i tempi. La Corte suprema: «Rubatelo o sequestratelo, se volete».
Gli ospedali chiedono di dirottare verso il settore sanitario il gas destinato all'industria del petrolio e dell'acciaio.
NEW DELHI - Mentre l'India è confrontata a un picco senza precedenti d'infezioni da nuovo coronavirus, la sua capitale annaspa in cerca d'ossigeno. Gli ospedali di Delhi soffrono infatti da giorni per le difficoltà di approvvigionamento del prezioso gas. Per far fronte alla crisi e permettere che nuove scorte arrivino prima che sia troppo tardi, il governo locale intende ora organizzare un ponte aereo.
Come annunciato dal primo ministro del Territorio della capitale nazionale, Arvind Kejriwal, l'ossigeno dovrebbe essere trasportato per via aerea anziché su gomma dai lontani Stati indiani che lo producono, come l'Odisha e il Bengala Occidentale. «Delhi non produce ossigeno, se ne approvvigiona da fabbriche in altri Stati - ha ricordato in conferenza stampa Kejriwal come riporta l'Hindustan Times -. Ma ci vorrebbero diversi giorni per portare l'ossigeno via terra dall'Odisha a Delhi. Stiamo valutando se trasportarlo da lì per via aerea sia possibile. Ci stiamo provando». Gli stabilimenti più lontani si trovano anche a più di 1'600 km dalla capitale indiana: un tragitto di 72 ore sulla precaria rete stradale del subcontinente.
Delhi è confrontata con una carenza di scorte d'ossigeno sulla quale oggi si è espressa persino la Corte suprema indiana. Affrontando diversi punti legati all'emergenza Covid, ha fatto sapere di voler mettere ordine, a livello federale, nelle regole in merito all'approvvigionamento.
Si esprimeva dopo che sei Alte corti statali erano state sollecitate su temi inerenti la crisi sanitaria. Oggi alle 15 (le 11.30 in Svizzera) quella di Delhi si china in particolare sulla richiesta avanzata da una catena di ospedali della capitale, Max Healthcare, di dirottare l'ossigeno destinato all'industria del petrolio e dell'acciaio al settore sanitario. «Non c'importa: implorate, prendete in prestito, rubate o sequestrate nuove fabbriche se volete», hanno detto i giudici supremi all'esecutivo federale.
L'intervento di questi ultimi e di New Delhi ha per ora portato all'incremento degli approvvigionamenti d'ossigeno destinati alla capitale da 378 a 480 tonnellate giornaliere. Le 100 provenienti dall'Odisha e dal Bengala Occidentale, però, ci metterebbero tre giorni ad arrivare a Delhi via terra.
Le autorità sanitarie del territorio, inoltre, riterrebbero più appropriata una fornitura di 700 tonnellate al giorno. La differenza sarà per ora compensata con una gestione particolarmente accorta della preziosa risorsa e, eventualmente, con un trasferimento di ossigeno da ospedali a bassa domanda.
Nelle ultime 24 ore l'India ha registrato 314'835 nuovi casi di contagio da SARS-CoV-2, un valore mai raggiunto dall'inizio della pandemia né in India né in alcun altro Paese al mondo. I decessi sono stati 2'104. Secondo quanto riferisce la BBC, negli ultimi giorni si sono verificati casi di pazienti deceduti mentre attendevano nuove scorte d'ossigeno, ma non è possibile sapere quanti.
Secondo gli ultimi dati diffusi dal governo locale, a Delhi rimangono solo 16 posti liberi in terapia intensiva Covid-19 su un totale di 4'684. I letti occupati nei reparti Covid-19 della capitale sono invece 18'271 su 20'359.