Olumiant sotto la lente dell'Ema. Un parere dell'agenzia è atteso per il mese di luglio
L'immunosoppressore potrebbe contribuire a «ridurre l'infiammazione e i danni ai tessuti associati alla forma grave di Covid-19».
AMSTERDAM - L'Agenzia europea per i medicinali (Ema) sta valutando la possibilità di estendere l'utilizzo di un farmaco immunosoppressore per l'artrite (Olumiant) ai pazienti ricoverati per Covid-19 che necessitano di ossigenoterapia supplementare. Lo ha reso noto sul proprio sito l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
Il principio attivo di Olumiant, il baricitinib, arresta l'azione degli enzimi Janus chinasi che svolgono un ruolo importante nei processi immunitari che portano all'infiammazione. E questo potrebbe contribuire a «ridurre l'infiammazione e i danni ai tessuti associati alla forma grave di Covid-19», spiega l'Aifa.
In caso positivo, l'utilizzo di Olumiant - attualmente autorizzato per essere usato negli adulti affetti da artrite reumatoide o da forme medio-gravi di dermatite atopica - sarà esteso ai pazienti Covid a partire dai 10 anni di età.
Un parere entro il mese di luglio
L'esito della valutazione del comitato per i medicinali per uso umano dell'Ema è atteso - se non si renderanno necessari ulteriori approfondimenti - per il mese di luglio. Al termine della procedura di valutazione accelerata di tutta la documentazione, il parere del gruppo di esperti sarà trasmesso alla Commissione europea che avrà il compito di tradurlo in una decisione vincolante dal punto di vista giuridico e applicabile da parte di tutti gli Stati membri dell'Ue.