Lo spostamento di una pietra sul confine con il Belgio avrebbe potuto causare un piccolo caso diplomatico
BRUXELLES - Un contadino ha rischiato di far scoppiare un piccolo caso diplomatico tra Belgio e Francia, dopo aver inavvertitamente spostato il confine tra le due nazioni.
Il caso sta avendo risonanza planetaria grazie all'interessamento della Bbc. È stato un appassionato di storia locale ad accorgersi che la pietra che segna la frontiera era stata spostata di 2,29 metri. In breve tempo si è appurato che è stata opera di un agricoltore che, trovato il piccolo monolite (che stava in quel punto da oltre due secoli) sul cammino del suo trattore, lo ha spostato all'interno del territorio francese.
Le autorità locali hanno preso la faccenda sul ridere: «Ha reso il Belgio più grande e la Francia più piccola, non è una buona idea» ha scherzato David Lavaux, sindaco del villaggio belga di Erquelinnes. «Ero felice, la mia città era più grande. Ma il sindaco di Bousignies-sur-Roc non era d'accordo» ha aggiunto ai microfoni del canale televisivo francese TF1. Chiamata in causa dal collega belga, la sindaca del vicino villaggio francese è stata allo scherzo: «Dovremmo essere in grado di evitare una nuova guerra di confine» ha replicato Aurélie Welonek.
La prossima mossa spetta ora al contadino, che dovrà rimettere a posto la pietra di confine. Se non dovesse farlo rischierebbe un'accusa penale e che la vicenda finisca davanti alla commissione di frontiera franco-belga, che non è stata più interpellata dal 1930.