Risale a 78'000 anni fa. Il piccolo era probabilmente avvolto da un panno e adagiato su un cuscino
NAIROBI - L'Africa è considerata la culla della civiltà umana, punto di partenza dell'evoluzione dell'Homo Sapiens. Eppure la maggior parte dei ritrovamenti archeologici avvengono al di fuori dell'Africa, soprattutto in Europa e Asia. Come mai? Sono diversi i fattori che concorrono: dal numero ridotto di studi sul campo alla conformazione del terreno, solo per citarne alcuni.
Per questo la scoperta effettuata dagli archeologi ha una grande importanza. Gli studiosi hanno infatti rinvenuto i resti di un bambino di circa tre anni deposto con cura in una tomba di 78'000 anni fa: si tratta della più antica sepoltura mai ritrovata in Africa. Le ossa del piccolo, chiamato Mtoto dagli archeologi (che significa bambino in swahili), sono state trovate in una collocazione che farebbe pensare a una posizione rannicchiata sul fianco, e la testa appoggiata su un cuscino.
La scoperta è stata fatta all'interno della grotta di Panga ya Saidi, in Kenya. Il ritrovamento risale al 2013, ma solo dopo anni d'intensi lavori è stato possibile analizzare con maggiore precisione le ossa, a causa della loro estrema fragilità. I ricercatori hanno ipotizzato che il piccolo fosse stato avvolto da un panno.
Intorno alla tomba sono anche stati rinvenuti strumenti di pietra per forare, incidere e raschiare e alcune punte di lance.