Ultimo venerdi di Ramadan nero a Gerusalemme: almeno cinquanta i palestinesi feriti negli scontri con i poliziotti.
La condanna di Abu Mazen: «Israele è responsabile degli sviluppi pericolosi e degli attacchi in corso».
GERUSALEMME - Violenti scontri sono avvenuti oggi sulla Spianata delle Moschee (Monte del Tempio per gli ebrei) a Gerusalemme tra polizia e manifestanti palestinesi nell'ultimo venerdì di Ramadan. Decine di dimostranti - secondo i media - sono rimasti sul luogo al termine delle preghiere e hanno cominciato a protestare contro gli sfratti di famiglie palestinesi nel quartiere di Sheikh Jarrah nella parte est della città.
I manifestanti palestinesi feriti - secondo il bilancio riportato dall'agenzia Wafa - sono più di cinquanta, mentre sono almeno dieci i poliziotti che hanno subito ferite negli scontri. 23 persone hanno necessitato di un ricovero ospedaliero.
L'accusa di Abu Mazen - Intanto il presidente palestinese Abu Mazen ha invitato «la comunità internazionale ad assumersi tutte le sue responsabilità per fermare l'aggressione» contro i palestinesi" e «fornire protezione internazionale». Abu Mazen ha pure accusato Israele «come responsabile degli sviluppi pericolosi e degli attacchi in corso» a Gerusalemme e «delle relative conseguenze».