Sono le conclusioni alle quali è giunto uno studio dell'Università di Birmingham
LONDRA - Allungare i tempi del richiamo del vaccino anti-Covid di Pfizer/BioNTech fino a 11-12 settimane - come sperimentato non senza controversie dal Regno Unito fin dall'inizio della sua campagna vaccinale sprint - migliora largamente l'efficacia immunitaria del siero a paragone di quella garantita con il rispetto delle 3 settimane raccomandate dall'azienda.
Lo rivela uno studio condotto dell'Università di Birmingham, che sembra andare in controtendenza rispetto alle insistenze di Pfizer ad attenersi all'intervallo delle 3 settimane, suggerito in base alle sperimentazioni preliminari e ribadito di recente anche nei confronti dell'Italia.
Lo studio, realizzato in un Paese nel quale sono state già somministrate 36 milioni di prime dosi e 19 milioni di richiamo (circa metà dei quali Pfizer) ha rilevato un numero di anticorpi specifici fino a 3 volte e mezza più elevata nei pazienti che hanno atteso sino a 12 settimane per il richiamo rispetto a coloro che lo hanno ricevuto dopo le tre settimane canoniche. La ricerca «ha mostrato come il picco di anticorpi risulti fortemente incrementato nelle persone anziane in caso di rinvio del richiamo a 11-12 settimane», ha detto al Guardian una delle responsabili dello studio, Helen Perry.
Una precedente ricerca condotta dall'Università di Oxford a febbraio aveva già certificato un generale raddoppio degli anticorpi con il rinvio dei richiami vaccinali. Ma quella pubblicata ora dall'ateneo di Birmingham è il primo a basarsi su una vasta comparazione di casi reali tra chi ha ricevuto la seconda dose dopo l'intervallo standard e chi dopo l'intervallo prolungato: apparentemente a netto vantaggio del secondo gruppo.
Salvate 12'000 vite nel Regno Unito - In Inghilterra la campagna vaccinale ha già salvato 12 mila persone, evitando anche 33mila ricoveri. Lo affermano i numeri di Public Health England, l'agenzia sanitaria inglese, relativi al periodo tra dicembre e aprile.
La cifra delle morti risparmiate include 9'900 persone sopra gli 80 anni, 1'500 sopra i 70 e 300 nella fascia 60-69. Per quanto riguarda i ricoveri evitati, 3'900 sono stati per la fascia 65-74 anni, 13100 tra i 75 e gli 84, e 16 mila tra gli over 85. «Dopo un anno difficile e straziante - ha commentato il segretario alla Salute Mattew Hancock - questo risultato è notevole. Sono decine di migliaia di genitori, figli, fratelli e amici salvati, e milioni di persone in più che non dovranno subire l'impatto di una perdita terribile come questa. È una prova ulteriore che fare il vaccino è una delle cose più importanti che ci viene chiesto di fare nella nostra vita».
Al momento il paese, che ha appena aperto le vaccinazioni per gli under 40, ha circa 10 morti al giorno. Secondo lo studio a fine aprile un inglese su 1'000 testati era positivo, rispetto a uno su 500 a marzo e uno su 64 all'inizio di gennaio.