Nelle ultime settimane si erano alzate diverse polemiche
LONDRA - Stop alla detenzione in centri di raccolta e di reclusione per migranti per i cittadini dell'UE fermati all'arrivo nel Regno Unito poiché sprovvisti del visto di lavoro divenuto obbligatorio in base alla stretta sull'immigrazione del dopo Brexit imposta dal governo di Boris Johnson.
Lo ha stabilito lo stesso governo, dopo le polemiche sul trattamento inflitto nelle ultime settimane ad alcune decine di persone in attesa di rimpatrio, soprattutto giovani, fra cui anche alcuni italiani, indicando nuove linee guida ad hoc più soft per la polizia di frontiera.
Le linee guida aggiornate sono state diffuse in queste ore dall'Home Office, il ministero dell'Interno britannico, come riporta il Guardian. E prevedono che nei casi come quelli denunciati nei giorni scorsi dai media sia evitata la detenzione e consentito invece da parte degli addetti alla dogana un ingresso su cauzione nel Paese - in particolare a chi disponga di un domicilio dove stare, ospite di amici o di familiari - fino al primo volo disponibile per il ritorno alla destinazione d'origine.
«Mentre i viaggi internazionali sono limitati a causa della pandemia da Covid, abbiamo deciso di aggiornare le nostre linee guida per chiarire che ai cittadini stranieri in attesa di rimpatrio, inclusi quelli dell'Ue, cui sia stato rifiutato l'ingresso debba essere garantito il diritto d'immigrazione temporaneo su cauzione, laddove appropriato», ha detto una portavoce dell'Home Office. Pur non senza ribadire che «la libertà di movimento» automatica con i 27 «è finita» dal primo gennaio e che i cittadini dell'Ue «possono sì entrare nel Regno Unito, ma se vogliono venire per lavorare o studiare devono sottoporsi alle nuove regole». Regole che prevedono il rilascio di un visto a condizioni specifiche e che vanno verificate «prima di partire».