La decisione segue le sanzioni UE per il dirottamento del volo Ryanair. E intanto si teme per la salute di Prostasevic
PARIGI - La compagnia francese Air France ha annunciato oggi l'intenzione di non volare più nello spazio aereo della Bielorussia dopo il dirottamento di domenica di un volo Ryanair per l'arresto di un giornalista e le sanzioni decise dall'UE contro Minsk.
«Air France ha preso atto delle conclusioni del Consiglio Europeo e di conseguenza ha deciso di sospendere, fino a nuovo ordine, il sorvolo dello spazio aereo da parte dei suoi aeromobili», riporta il comunicato stampa.
La vicenda, lo ricordiamo ha portato all'arresto di Roman Prostasevic e della sua fidanzata Sofia Sapega. L'aereo su cui stavano viaggiando - da Atene a Vilnius - era stato fatto atterrare a Minsk, scortato da un caccia militare in seguito a un presunto allarme bomba per un ordigno esplosivo, palestinese, a bordo.
Ad accogliere positivamente le sanzioni dell'Unione Europea, anche il presidente americano Joe Biden che condanna «nella maniera più forte possibile» l'operato delle autorità bielorusse, sostenendo allo stesso tempo la presa di posizione di Bruxelles.
Un occhio, inoltre, è rivolto verso il Cremlino. Secondo molti è difficile che Lukashenko abbia preso questa iniziativa decisamente spregiudicata senza che Putin ne sapesse nulla.
E, intanto, ci si preoccupa per le condizioni di salute di Prostasesevic - che in patria rischia la pena di morte - apparso lunedì in un video, in cui dichiara di essere stato «trattato bene dalle autorità e di essere in buone condizioni di salute», così come «di essere pronto a cooperare e confessare». Secondo diversi - tra i quali anche suo padre - sarebbero evidenti i segni di ematomi - corretti con il fondotinta - e bernoccoli, così come di un probabile naso rotto.
Per quanto riguarda le sanzioni europee, invece, interesseranno «le persone coinvolte nel dirottamento, le aziende che finanziano il regime bielorusso e il settore dell'aviazione bielorussa». Oltre a ciò, la volontà di Bruxelles, è quella di far si che i voli europei evitino lo spazio aereo bielorusso. Una cosa, questa, non priva di ripercussioni per molti voli sull'asse est-ovest.