Natalia Protasevich chiede l'aiuto della «comunità internazionale» dopo il fermo del figlio seguito a un dirottamento.
VARSAVIA / MINSK - È con un accorato appello che, dalla Polonia, i genitori del giornalista bielorusso arrestato dopo il dirottamento di un volo Ryanair, Roman Protasevich, chiedono la sua liberazione.
«Io chiedo, imploro, esorto tutta la comunità internazionale a salvarlo», ha dichiarato in lacrime all'AFP la madre del 26enne, Natalia Protasevich. «Non è che un giornalista, non è che un ragazzo, per favore, per favore... Chiedo aiuto, Per favore, salvatelo! Lo uccideranno!», ha messo in guardia.
I genitori del cronista ritengono che il figlio si trattenuto in un centro di detenzione del KGB bielorusso, ma non hanno notizie di lui. «Oggi (martedì, ndr), l'avvocata ha tentato di vederlo, ma non è riuscita a incontrarlo», ha spiegato il padre di Protasevich, Dmitry. «Continuiamo a non sapere se si trovi laggiù, come stia, come si senta - ha aggiunto -. Uno dei modi in cui le nostre autorità praticano la tortura è non dire alla famiglia dove siano detenuti i loro congiunti».
Protasevich è stato arrestato domenica con la sua fidanzata Sofia Sapega dopo che il volo Ryanair sul quale viaggiavano dalla Grecia in direzione di Vilnius, in Lituania, è stato fatto atterrare a Minsk. Da allora si susseguono appelli per la sua liberazione. Le potenze occidentali hanno inoltre annunciato sanzioni alla volta della Bielorussia mentre diverse compagnie aeree hanno deciso di evitare il Paese, anche su indicazione dell'UE.