Londra ha rinviato la riapertura prevista per fine giugno. Allarme anche sul continente
La mutazione responsabile di 9 contagi su 10 nel Regno Unito, è più trasmissibile del 60 per cento rispetto alla variante inglese
LONDRA - Si va verso il rinvio della riapertura totale prevista per il 21 giugno nel Regno Unito, dove spaventa la variante Delta, ovvero la mutazione del Covid-19 in un primo momento chiamata indiana, che fa ammettere al primo ministro Boris Johnson di non essere più così ottimista come lo era fino al mese scorso.
A maggio infatti il leader Tory difendeva a spada tratta la sua road map, arrivata quasi al traguardo dopo pesanti e lunghe restrizioni, rimandando al mittente gli appelli di chi metteva in guardia sul rischio varianti. Oggi Johnson quella road map continua a difenderla, ma ammette che affinché resti un percorso irreversibile è necessario essere cauti.
Parole chiare, secondo i media britannici, che anticipano un rinvio di quattro settimane - praticamente un mese intero d'estate - delle riaperture in Inghilterra. Quel freedom day tanto atteso come il segnale di fatto del ritorno alla normalità. L'annuncio è atteso per lunedì, nel corso del programmato aggiornamento di Downing Street sugli sviluppi nella lotta alla pandemia.
Chiuso il G7 in Cornovaglia quindi, Johnson dovrà tornare alle questioni interne che hanno più segnato il suo soggiorno finora al numero 10 ed impegnarsi in una vera e propria lotta contro il tempo per arginare la minaccia della temuta variante, evitando che vanifichi i risultati di una campagna vaccinale tra le più aggressive del globo che insieme a prolungate e ferree restrizioni aveva portato a vittime e contagi praticamente a zero.
Incalzato ancora sulle decisioni prese ad aprile rispetto alle restrizioni degli arrivi dall'India, due settimane dopo i limiti imposti per Pakistan e Bangladesh, Johnson è tornato a difendersi ripetendo che lo stop partì dal 23 aprile, prima che la variante indiana fosse individuata come allarmante.
La variante Delta è al momento responsabile di 9 contagi su 10 nel Regno Unito, dove sono oltre 29 milioni le persone che hanno ricevuto entrambe le dosi di vaccino, ovvero il 55,4% della popolazione. Il livello di trasmissibilità che vi si attribuisce è di circa il 60% superiore alle altre varianti e in particolare a quella cosiddetta inglese (Alpha), che si considera originariamente mutata in Kent. L'ultimo conteggio ufficiale segnala nel paese 8125 nuovi casi in 24 ore e 17 decessi, cifre che hanno indotto anche la British Medical Assiciation ad unirsi al coro di chi chiede un rinvio della riapertura.
La minacciosa variante mette in allarme anche l'Europa continentale, con l'ultimo episodio che riguarda la Francia: in particolare l'Agenzia regionale per la salute della regione francese del Grand Est ha annunciato nelle scorse ore un "piano d'azione immediato" dopo la scoperta di un cluster della variante Delta a Strasburgo. Sono stati «già identificati» 4 casi positivi legati alla Scuola delle Arti del Reno di Strasburgo e 43 casi contatto sono in corso di verifica. Sono scattate subito operazioni di vaccinazione mirata che dureranno tutto il weekend, oltre alla chiusura della scuola.