Il medico ha parlato di una «escalation di violenza intollerabile»
«È paradossale, viene percepito come se noi medici fossimo dalla parte dei "cattivi"»
GENOVA - Al noto infettivologo italiano Matteo Bassetti è stata assegnata una «sorveglianza attiva» da parte della polizia, in seguito ad un aumento delle minacce da parte di numerose persone, principalmente appartenenti alla frangia No Vax, ovvero contro i vaccini.
Lo ha rivelato lo stesso medico in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera, dove ha dichiarato di aver ricevuto «migliaia di minacce», e di aver presentato «decine di denunce».
Il 50enne viene identificato da molti come il simbolo della campagna vaccinale in Italia, ciò che lo ha portato ad essere preso di mira: «Mi vedono come lo strumento che ha il "mainstream" per promuovere le inoculazioni, mi accusano di essere al servizio di Big Pharma, dello Stato e dei “cattivi” per far vaccinare», ha spiegato l'esperto, non nascondendo il suo rammarico: «A me fa male questa situazione perché io sono solo un medico, un professionista che vive in ospedale e che crede profondamente nella campagna».
Il Professore di Malattie infettive di Genova, poi, non si spiega perché proprio lui: «Alla fine non ho nessun ruolo nelle decisioni politiche del paese», «ho solo sempre detto di essere a favore dei vaccini, per combattere la pandemia. Evidentemente a qualcuno questa mia posizione non piace ma questi attacchi sono vili e meschini», in particolare perché arrivano anche contro gli altri membri della famiglia.
Uno dei lati più difficili da digerire è che «viene percepito come se noi medici fossimo dalla parte dei "cattivi", è davvero paradossale» anche perché «il vaccino è facoltativo». Tutto questo, insomma, «per una polemica sterile»: «credo che la Magistratura debba dare un segnale forte».
Bassetti, infine, spiegando che bisognava informare meglio la popolazione non lesina una critica contro le istituzioni, definite in parte responsabili: «Mi minacciano perché forse chi doveva metterci di più la faccia non ce l’ha messa abbastanza. In un Paese diverso dal nostro chi dovrebbe diventare oggetto di attacchi da parte di chi è contrario ai vaccini dovrebbe essere una figura istituzionale come il ministro della Salute e non l’anello più debole, come un medico».