Una 49enne dell'Indiana si è mostrata pentita davanti al giudice
Grazie alla cooperazione e all'ammissione di colpevolezza, ha evitato il carcere
WASHINGTON - Tre anni di libertà condizionale, con l'obbligo di effettuare 40 ore ai servizi sociali, e una multa di 500 dollari.
È quanto ha sentenziato il giudice distrettuale Royce C. Lamberth nella prima condanna nei confronti di una delle persone che il 6 gennaio ha preso d'assalto il Congresso statunitense.
A dichiararsi colpevole di aver manifestato, una 49enne dell'Indiana. Sebbene poche ore dopo la rivolta abbia parlato del «giorno più emozionante della mia vita», in tribunale ha espresso invece «rammarico e contrizione», riporta il Washington Post.
«Sono andata lì per sostenere... Il Presidente Trump in modo pacifico», ha detto, «mi vergogno che sia diventato uno spettacolo di violenza quel giorno. . . . Non è mai stata mia intenzione far parte di qualcosa che è così disdicevole nei confronti del popolo americano. Voglio solo scusarmi» ha ammesso la donna, dichiarandosi colpevole.
Lamberth ha dichiarato di aver apprezzato la cooperazione e l'ammissione di colpevolezza della donna.
«Questa non è stata una passeggiata turistica, e neanche una dimostrazione pacifica. Non è stato un caso che sia diventata violenta; era intesa a fermare il funzionamento stesso del nostro governo», ha poi dichiarato il giudice, criticando i resoconti e le testimonianze di alcuni membri repubblicani del Congresso, che hanno tentato di minimizzare la vicenda.