Le autorità di Romania e Bulgaria non riescono a convincere la popolazione a farsi vaccinare, e alcune dosi sono scadute
I Governi stanno ora pensando a cosa fare con le dosi in eccesso, se venderle o donarle
BUCAREST / SOFIA - Sebbene le dosi siano arrivate, le campagne di vaccinazione in Romania e Bulgaria stanno ristagnando, poiché molti cittadini non vogliono essere vaccinati.
Lo riporta Bloomberg, che ha illustrato come, con il crollo della domanda, enormi scorte di vaccini rimangono inutilizzate, avvicinandosi sempre più alla fatidica data di scadenza. Sebbene i funzionari siano alla ricerca disperata di qualcuno da vaccinare, purtroppo non si sta riuscendo a somministrare tutte le dosi a disposizione.
Mercoledì, in Romania, 35'000 dosi di AstraZeneca sono scadute. I produttori stanno ora cercando di capire se la durata di conservazione possa essere estesa, se no dovranno essere distrutte. Un'opzione triste e inaccettabile vista la carenza di vaccini altrove, come in molti Paesi a basso reddito. La Bulgaria, invece, ha 20'000 dosi in scadenza a fine luglio, con la speranza di poterne usare molte come secondi dosi.
Strategie e campagne
Per convincere la popolazione, le autorità hanno inizialmente puntato su ampie campagne pubblicitarie nelle città, ma senza un grande successo.
In Romania, il Governo sta ora provando a spostare la sua attenzione dalle città alle aree rurali nel tentativo di salvare la sua campagna, puntando sui medici locali che hanno stretti legami con le comunità, per aiutare a convincere la gente dei benefici della vaccinazione. Difficile pensare, però, che la strategia possa cambiare di molto le cose.
Nel frattempo, le prossime consegne stanno già arrivando: la Romania dovrebbe già ricevere altre 4,4 milioni di dosi nei prossimi due mesi.
Ritardare, donare, vendere
Per questo, entrambi i Paesi vorrebbero ritardare le consegne, per evitare un eccesso dell'offerta con una domanda stagnante. Ma ritardare non basta, e i due Stati stanno cercando altri modi per non sprecare i flaconi.
In Bulgaria, il Governo prevede di donare 150'000 dosi ai paesi vicini nei Balcani, ma non è un'opzione che piace a tutti: la lobby del turismo vorrebbe invece vengano vaccinati in modo gratuito i turisti stranieri che si recano nel Paese. «Poiché la Bulgaria e tutti noi abbiamo pagato per quelle dosi. Suggeriamo che siano usate per stimolare il turismo dei vaccini, invece di buttarle nel cestino», ha detto qualche giorno fa Polina Karastoyanova, direttore generale dell'Ente Nazionale del Turismo.
La Romania, intanto, ha accettato questa settimana di vendere quasi 1,2 milioni di dosi di Pfizer alla Danimarca. «Riceviamo richieste ogni giorno», ha detto il primo ministro Florin Citu. «Stiamo vendendo alla Danimarca e venderemo anche ad altri Paesi».
Sfiducia e scetticismo
L'esitazione tra i cittadini dei due paesi deriva da una sfiducia di lunga data nelle autorità, ma anche dallo scetticismo nei confronti dei vaccini, in particolare dopo le discussioni sui problemi di sicurezza del preparato di AstraZeneca. In Romania, solo il 24% della popolazione è completamente vaccinata, in Bulgaria la cifra è addirittura la metà (12%).
Come ribadito oggi in conferenza stampa dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, i bassi tassi di vaccinazione sono un fattore che rischia di compromettere gli sforzi dell'Unione europea di superare la pandemia.
Infatti, la variante Delta del virus sta già iniziando a imperversare, mentre le restrizioni sanitarie vengono allentate e la gente si imbarca nelle vacanze estive, un mix pericoloso, che potrebbe portare - come ha avvertito l'Oms - a una nuova ondata già ad agosto.