Raffaella Carrà ha rivoluzionato il modo di fare televisione. E non solo: «Io, icona gay, e non so perché»
ROMA - Con la Carrà se ne va via un pezzo importante della tv e dello spettacolo italiano. Oltre 60 anni trascorsi davanti alle telecamere. Ha rivoluzionato il modo di fare televisione con la sua schiettezza e la sua genuinità. Ha creato la fascia del mezzogiorno televisivo con Pronto Raffaella, e il celeberrimo quiz sui fagioli, croce e delizia della sua carriera. Lei spesso ci scherzava anche: «Ho fatto tantissime cose, eppure tutti si ricordano solo dei fagioli».
Eppure non aveva il pallino di fare la tv. Il grande desiderio di Raffaella Pelloni - questo il suo vero nome - era quello di fare la coreografa. «Amavo il lavoro dietro le quinte. Apparire non mi interessava» spiegava sempre. Ma la vita l’ha portata ad essere la Carrà, prima ballerina nello spettacolo del 1969 “Io, Agatha e tu”, poi showgirl di Canzonissima e di tantissimi programmi del sabato sera. Il suo nome è legato a uno dei più bei spettacolo televisivi che la tv italiana abbia mai realizzato, quel “Milleluci” accanto a Mina, ancora oggi Bibbia del varietà. Una donna che è stata un sex symbol senza volerlo. «Non mi sono mai sentita sexy, nè ho fatto niente per esserlo». Eppure scandalizzò l’italia intera nel 1970 in tv con l’ombelico al vento e il famoso Tuca Tuca.
Vivace, dinamica, semplice, sempre convinta in ciò che faceva, soprattutto nel lavoro. Sia quando intervistò vestita di paillettes Madre Teresa di Calcutta, sia quando ospitava nei suoi salotti star e potenti del mondo.
La sua fama è uscita dai confini nazionali, e ha fatto breccia nei paesi del Sudamerica. In Argentina, Messico, Venezuela è tuttora un idolo. Canzoni come “A far l’amore comincia tu”, “Tanti auguri” sono arrivate prime in classifica in tutta Europa. Una vita dedicata alla carriera: non aveva figli. Diceva: «Non si fanno i figli per poi lasciarli alle tate o ai nonni».
Icona gay da sempre. Le sue canzoni si ballano nei locali arcobaleno. In Spagna, dove ha avuto un successo quasi pari a quello italiano, è stata la madrina del World Pride nel 2017. «Morirò senza saperlo. Sulla mia tomba lascerò scritto: «Perché sono piaciuta tanto ai gay?» dichiarò in una intervista. Per il Guardian è stata la pop star che ha insegnato all’Europa la gioia del sesso. “Ha dato alle donne la possibilità di prendere l’iniziativa in camera da letto” ha scritto il prestigioso giornale britannico lo scorso anno.
Una donna unica nel suo genere. Quell’unicità che aveva portato il critico televisivo Aldo Grasso a dire «non sa cantare, non sa ballare, non sa presentare eppure è l’unica che sa fare tutte queste cose contemporaneamente».