L'oppositore Viktor Babariko, in corsa alle Presidenziali del 2020, finirà dietro le sbarre per «corruzione»
MINSK - L'anno scorso decise di correre per le elezioni presidenziali della sua Bielorussia, sfidando il decennale Aleksandr Lukashenko. La sua campagna, però, non ebbe successo, e fu arrestato due mesi prima del voto, perdendo il diritto di candidarsi. Si tratta di Viktor Babariko, che oggi è stato condannato a 14 anni di carcere per «corruzione», in un caso che viene definito dallo stesso oppositore come «politicamente motivato».
L'anno scorso, il suo arresto ha attratto migliaia di manifestanti nelle strade, in quanto era percepito come uno dei principali concorrenti di Lukashenko secondo i sondaggi, riporta l'agenzia stampa AP.
Martedì Babariko, l'ex Ceo dell'istituto bancario russo Belgazprombank, è stato trovato colpevole di aver ricevuto più tangenti per 30 milioni di rubli (circa 11 milioni di franchi svizzeri) e di aver riciclato del denaro ottenuto tramite attività criminali.
Oltre al carcere, deciso dalla Corte suprema bielorussa, è stato sanzionato per 57'000 dollari.
Alla fine, lo ricordiamo, Lukashenko è riuscito a vincere le elezioni, in un voto che non è stato riconosciuto dall'opposizione, che l'ha definito «manipolato», e che ha provocato delle proteste di massa nel paese (che hanno attratto fino a 200mila persone), con migliaia di arresti.
Da allora, la maggior parte dei leader dell'opposizione Bielorussia sono stati imprigionati o costretti a lasciare il paese.