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Preparavano attentati con bombe artigianali, arrestati in nove

HONG KONGPreparavano attentati con bombe artigianali, arrestati in nove

06.07.21 - 12:50
Le nove persone, parte del gruppo "Returning Valiant", erano pronte e organizzate
keystone-sda.ch / STF (Kin Cheung)
Preparavano attentati con bombe artigianali, arrestati in nove
Le nove persone, parte del gruppo "Returning Valiant", erano pronte e organizzate
In un ostello, i sospetti preparavano le bombe artigianali, e avevano già pianificato di lasciare il Paese

HONG KONG - Nove persone tra i 15 e i 39 anni sono state arrestate oggi a Hong Kong per «attività terroristiche». Secondo la polizia locale, stavano preparando un complotto per piazzare delle bombe artigianali in diverse zone della città: nei tribunali, nelle strade e sui mezzi di trasporto. 

Lo ha annunciato il Dipartimento di Sicurezza nazionale, che ha indetto una conferenza stampa per spiegare quanto accaduto e mostrare la merce confiscata, tra cui esplosivi, armi, sostanze chimiche e 600mila dollari di Hong Kong (all'incirca 71'000 franchi svizzeri).

Come riporta il Guardian, gli agenti hanno dichiarato inoltre di aver scovato un laboratorio improvvisato in un ostello, affittato da un mese, dove venivano fabbricati gli ordigni esplosivi.

Tutti e nove i sospetti, quattro donne e cinque uomini, facevano parte di un gruppo pro-indipendenza, denominato "Returning Valiant" e organizzato in modo ordinato, secondo la polizia: «Alcuni di loro fornivano il denaro, altri si occupavano di produrre gli esplosivi, altri ancora rappresentavano una squadra d'azione, responsabile della posa degli ordigni». Tutti loro avevano poi già preparato anche la fuga: avevano programmato di lasciare Hong Kong.

Secondo Steve Li, sovrintendente del Dipartimento di polizia, il gruppo intendeva «massimizzare il più possibile i danni alla società», utilizzando un'autobomba e altri ordigni da piazzare nei cestini dei rifiuti.

I nove arresti odierni sono tra gli ultimi da ricondurre la legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong, introdotta da Pechino lo scorso anno.

Carrie Lam, a capo dell'esecutivo di Hong Kong, ha esortato la popolazione a «condannare apertamente le minacce di violenza», aggiungendo che i cittadini «non dovrebbero essere erroneamente influenzati dall'idea che esiste solo la tirannia del Governo», e che «non esistono scuse per infliggere violenza».

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