Il caso di un party in un locale di Enschede, nei Paesi Bassi, sta facendo discutere
Le autorità stanno cercando di capire cosa è andato storto, per decidere come intervenire
ENSCHEDE - Sebbene all'ingresso fosse obbligatorio presentare il certificato Covid, almeno 180 persone sono risultate positive al Covid dopo aver passato una serata in una discoteca nella città di Enschede, nei Paesi Bassi.
Lo riporta il portale olandese De Standaard, che racconta come l'accaduto abbia fatto scattare una polemica riguardo alle feste nei club e alle modalità d'ingresso nei locali notturni e agli eventi.
Il tutto è avvenuto sabato scorso, il 26 giugno, quando 650 persone sono potute entrare in una discoteca per festeggiare insieme a margine degli allentamenti - quasi totali - introdotti nel Paese. All'ingresso, era obbligatorio per tutti i partecipanti mostrare il proprio certificato di vaccinazione o un test negativo (anche antigenico) effettuato nelle 40 ore precedenti. All'interno, i clienti potevano invece stare senza mascherina né distanze.
«L'indagine sul focolaio e sui contatti è in pieno svolgimento. Cercheremo di avere un quadro completo il più presto possibile», ha detto il servizio sanitario pubblico della regione di Twente in un comunicato, invitando tutti coloro che hanno partecipato alla festa ad auto-isolarsi e fare un test.
Controlli, certificati, tamponi
Secondo un testimone, ci sono state delle scappatoie e delle furbate all'ingresso nel locale. Il cliente ha raccontato di certificati falsati e codici QR presi in prestito da altre persone, tramite screenshot. Un'opzione che, però, non è stata confermata.
Un rappresentante della discoteca, dal canto suo, ha detto ai media che il locale ha fatto «tutto ciò che è in nostro potere per far entrare i visitatori in sicurezza». Secondo il gerente, è insensato che i clienti possano fare il loro test fino a quaranta ore prima. «Così qualcuno fa il test il venerdì pomeriggio, poi va all'allenamento di calcio, si fa una birra con gli amici e poi viene da noi, 33 contatti dopo».
Si cerca la causa
«Capisco che tutti chiedano misure ora», ha dichiarato nel frattempo il sindaco di Enschede, Onno van Veldhuizen, «ma potremo fare qualcosa solo quando sapremo qual è la causa effettiva del problema».
Se l'uso improprio dei codici QR fosse davvero dietro il focolaio, il sindaco ha detto che sarebbe scioccato. «Per fare una cosa del genere, dovresti aprire gli occhi e renderti conto dei 25'000 morti di coronavirus. È molto immaturo abusare dei test e mettere così in pericolo gli altri» ha dichiarato.
Secondo il NL Times, inoltre, durante il fine settimana della festa un guasto informatico avrebbe creato dei problemi nei centri per i test, con alcune persone che avrebbero ricevuto dei risultati negativi senz'aver effettivamente effettuato il tampone.
Potrebbero esserci quindi diversi concause dietro l'incidente, che mentre le indagini continuano, continuerà a far parlare di sé e delle possibili soluzioni d'adottare per evitare che riaccada.