Cerca e trova immobili

CANADAUn'ondata di caldo «impossibile» senza il riscaldamento globale

08.07.21 - 10:30
Un gruppo di esperti ha analizzato le temperature da record registrate a fine giugno in Nord America.
AFP
Un'ondata di caldo «impossibile» senza il riscaldamento globale
Un gruppo di esperti ha analizzato le temperature da record registrate a fine giugno in Nord America.
L'ondata di caldo del 2021, alle condizioni attuali, rimane un fenomeno molto raro. Ma, senza gli effetti dell'attività umana sul pianeta, la possibilità che si verificasse «sarebbe stata almeno 150 volte inferiore».

VANCOUVER - L'ondata di caldo che ha "bruciato" il Canada occidentale e parte della costa degli Stati Uniti che si affaccia sul Pacifico tra la fine di giugno e i primi giorni di luglio sarebbe stata «virtualmente impossibile» senza gli effetti del riscaldamento globale provocati dall'attività umana.

A dirlo è un team di esperti - che include anche ricercatori svizzeri -, membri della World Weather Attribution, che a tempo di record ha passato al microscopio dati e cifre registrati in quei giorni roventi. I risultati, per ovvi motivi di tempo, non sono ancora stati ratificati da una "peer-review", ma i metodi utilizzati nell'analisi sono riconosciuti e approvati dalla comunità scientifica.

Quale sarà «la portata effettiva dell'impatto di questa ondata di caldo nella salute della popolazione» non sarà possibile chiarirlo «prima di mesi». Quello che invece appare chiaro fin da subito è come il riscaldamento climatico stia modificando la frequenza con cui questi eventi si verificano, rendendoli molto meno rari. Stando alle stime attuali un'ondata come quella che ha travolto il Canada «si verifica una volta ogni mille anni». E senza le "esternalità" causate dall'attività umana, questa frequenza «sarebbe stata almeno 150 volte inferiore».

Da «una volta ogni mille anni» a «ogni 5-10 anni»
Nel quadro climatico attuale, l'ondata del 2021 resta un evento «estremamente raro». Il riscaldamento climatico però «ci sta conducendo molto rapidamente in un territorio sconosciuto che avrà conseguenze significative», scrivono gli esperti. E si parla di conseguenze sia per la salute che per il nostro sostentamento. Attingiamo di nuovo ai numeri, che in questi casi vincono sulle parole nel dare contesto alla situazione. Martedì 29 giugno in Canada, a Lytton, le colonnine hanno toccato un picco di 49.6 gradi centigradi. Per tracciare un parallelo: se un'ondata di questo tipo si fosse verificata agli inizi dell'era della rivoluzione industriale la sua temperatura sarebbe stata di circa due gradi più bassa.

Di riflesso, questo non lascia ben sperare per il futuro. Attualmente il riscaldamento globale si assesta a 1.2 gradi. Se questo dovesse toccare la soglia dei 2 gradi - che ai ritmi attuali potrebbe essere raggiunta già attorno al 2040 - un'ondata come quella di fine giugno andrebbe a superare il picco dei 50 gradi. Ma non solo, anche la frequenza subirebbe una drastica accelerazione. E così «un evento che nella norma si verifica all'incirca ogni mille anni, finirebbe per manifestarsi ogni 5-10 anni».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Don Quijote 3 anni fa su tio
Pubblicità gratuita a favore delle tasse sulla CO2 e per favorire le nuove vendite di tostapane per la mobilità. Eppure, gli ultimi 1'000 anni di storia sono ben documentati e costellati da interminabili carestie causate da condizioni climatiche avverse, troppo caldo, troppo freddo e soprattutto siccità. Ma piantatela di fare proselitismo a spesse di una fetta di popolazione che non ha mai letto un libro di storia e non sa cosa sia la precessione dell’asse terrestre e altri parametri orbitali che determinano i vari cambiamenti climatici, sia a ciclo lungo che corto.

kenobi 3 anni fa su tio
dobbiamo eliminarci tutti cosi il pianeta vive molto di piu l'umano è l'unica anomalia del pianeta nato per distruggere tutto o forse qualcuno esagera un pochino sul fatto che è l'essere umano che è la causa di tutti i mali,,,,,,,forse ma non tutti sicuramente

negang 3 anni fa su tio
No problem, i cicli sono di 40000 anni. Allora saremo in una nuova era glaciale e non sapremo piu' dove stare in Europa. Non crescera' piu' nulla perche' sara tundra fino al mediterraneo. Addio coltivazioni. Dovremo salire sui barconi ed andare in Nord Africa a coltivare il Saara . La Scandianvia per allora sara' sotto 2000 metri di ghiaccio cos' come le Alpi.

Geni986 3 anni fa su tio
E il popolo svizzero ha votato no alla legge suo CO2... non mi stancherò mai di dirlo: quanto miope sia stato guardare solo al proprio borsino nel corto termine (minaccia di aumento del prezzo degli idrocarburi, tra l'altro infondata). E vogliamo parlare dei devastanti temporali che ci stanno sferzando?! Sembra che la natura voglia dire: "Avete votato no? Tiè..."

red_monster 3 anni fa su tio
Risposta a Geni986
Ho votato no e godo con queste notizie 😄😄 almeno eviteremo di andare in sud Italia in estate dato che il gran caldo l'avremo anche qua. Tiè...

red_monster 3 anni fa su tio
Risposta a Geni986
Ah giusto per fare una piega. Vatti a leggere qualche statistica sull'inquinamento svizzero rispetto a quello americano o cinese, ma non totale, dividi il risultato per il numero di persone che ci vivono e vedi chiaramente quali sono le nazioni problematiche cicci
NOTIZIE PIÙ LETTE