122 scienziati hanno scritto al premier Boris Johnson per ritardare gli allentamenti, sottolineando cinque motivi
LONDRA - Il giorno della libertà ("Freedom Day") si avvicina: il 19 luglio, il Regno Unito saluterà praticamente tutte le restrizioni legate al coronavirus. Lo ha annunciato il premier Boris Johnson, dichiarando: «Se non ora, quando?».
Secondo un appello firmato da un centinaio di scienziati, però, questa decisione è sia «pericolosa» che «prematura». In particolare, a preoccupare è «l'improbabilità» che «l'immunità della popolazione» sia raggiunta senza una quota di vaccinati «molto più alta» di quella che si può ragionevolmente prevedere per il 19 luglio.
Questo significa che il Governo ha messo in conto l'infezione naturale di molte persone (in particolare i giovani), per raggiungere l'immunità. Secondo Londra, «questo non ha importanza perché i vaccini hanno spezzato il legame tra infezione e mortalità». Tuttavia, i 122 esperti internazionale non sono d'accordo, e hanno scritto al Primo Ministro - tramite una lettera su The Lancet - per ritardare le riaperture, sulla base di cinque preoccupazioni principali.
I «cinque motivi» per cui aprire è un errore
Long Covid - In primo luogo, oltre 17 milioni di persone non hanno alcuna protezione contro il Covid-19. Vista l'alta trasmissibilità della variante Delta, «la crescita esponenziale continuerà probabilmente fino a quando milioni di persone saranno infettate, lasciando centinaia di migliaia di persone con malattie e disabilità a lungo termine». Questa strategia rischia quindi, secondo gli esperti «di creare una generazione con problemi di salute cronici e disabilità, il cui impatto personale ed economico potrebbe farsi sentire per decenni a venire».
Educazione - In secondo luogo, gli alti tassi di trasmissione nelle scuole e tra i bambini porteranno a significative interruzioni dell'istruzione, un problema che non viene affrontato abbandonando l'isolamento dei bambini esposti. Secondo gli esperti, solo «attenuazioni rigorose nelle scuole insieme a misure per mantenere bassa la trasmissione nella comunità e l'eventuale vaccinazione dei bambini» garantirebbero che i bambini possano rimanere a scuola in sicurezza.
Nuove varianti - In terzo luogo, i dati preliminari suggeriscono che la strategia del Governo «rappresenta un terreno fertile per l'emergere di varianti resistenti al vaccino». Questo metterebbe tutti a rischio, comprese le persone già vaccinate, nel Regno Unito e a livello globale.
Medici e infermieri - In quarto luogo, questa strategia avrà un «impatto significativo» sui servizi sanitari e sul personale sanitario, che non si è ancora ripreso dalle precedenti ondate. L'aumento dei casi «porterà inevitabilmente a un aumento dei ricoveri ospedalieri, applicando ulteriore pressione in un momento in cui milioni di persone sono in attesa di procedure mediche e cure di routine», sostengono gli scienziati.
Disuguaglianza - In quinto e ultimo luogo, poiché le comunità svantaggiate sono più a rischio, queste politiche «colpiranno in modo sproporzionato i più vulnerabili, aumentando le già profonde disuguaglianze».