Francia, Italia, Grecia: in sempre più paesi, almeno per alcuni gruppi, la vaccinazione non è più facoltativa
Un obbligo generale per la popolazione adulta, invece, è un'opzione rara.
PARIGI - La Francia e la Grecia hanno deciso di rendere il vaccino obbligatorio per il personale sanitario e delle case di cura. Lo hanno annunciato ieri i Capi del Governo, gettando benzina sul fuoco di una discussione sempre più accesa: quella riguardante la possibilità di applicare, o meno, un obbligo di vaccinazione.
Infatti, a livello internazionale, la campagna vaccinale rappresenta per gli Stati uno dei mezzi più importanti per combattere la pandemia di coronavirus. Ciononostante, i Governi faticano a convincere buone fette della popolazione a farsi inoculare il siero immunizzante. Da qui il dibattito sull'eventuale obbligo, se non per la popolazione intera, per determinati gruppi. In questo senso, tra i settori più presi di mira ci sono il personale infermieristico e quello scolastico.
Per avere un quadro generale, l'agenzia di stampa AFP ha riassunto i Paesi in cui c'è in vigore una forma, più o meno lieve, di vaccinazione obbligatoria.
Vaccino per alcuni gruppi o professioni
Tra gli Stati che hanno reso obbligatoria la vaccinazione per alcuni gruppi, in primis, viene in mente l'Italia. Dal 25 maggio, infatti, il personale medico dev'essere immunizzato. In caso contrario, si rischia la sospensione (almeno, per coloro che sono a contatto con i pazienti). La faccenda, comunque, è stata portata in tribunale da centinaia di lavoratori, e sviluppi in merito dovrebbero emergere già mercoledì.
Il Governo britannico, dal canto suo, ha annunciato il 16 giugno che tutti i dipendenti delle case di riposo dovranno essere completamente vaccinati. Inoltre, le autorità stanno valutando se ampliare tale obbligo anche ad altri fornitori di servizi a contatto con i clienti, come ad esempio i parrucchieri.
In Russia, sebbene Vladimir Putin si sia recentemente opposto a un obbligo di vaccinazione a livello nazionale, le autorità di Mosca e San Pietroburgo (ma non solo), hanno ordinato una certa forma di vaccinazione obbligatoria per il settore dei servizi: circa il 60% dei dipendenti (due milioni di persone) dovranno essere vaccinati entro il 15 agosto.
Anche negli Stati Uniti ci sono solo determinati casi isolati di misure obbligatorie: San Francisco ha annunciato a fine giugno che i suoi circa 35'000 dipendenti comunali devono essere vaccinati, pena sanzioni disciplinari. In Texas, uno dei più grandi ospedali ha già licenziato più di 150 dipendenti dopo che hanno rifiutato l'inoculazione.
Vaccino obbligatorio per tutti
Un paese in cui sia in vigore un obbligo generale di vaccinazione per tutti gli adulti è raro. Si può guardare al Tagikistan, dove un decreto governativo impone a tutti i maggiorenni di essere vaccinati contro il coronavirus. Tuttavia, non è chiaro se tale misura venga attuata. La situazione è simile in Turkmenistan.
D'altra parte, In Vaticano, è stata introdotta già l'8 febbraio una vaccinazione obbligatoria per tutti i residenti e per gli impiegati. Chi non accetta, rischia fino al licenziamento.
Alcuni Paesi, invece, non hanno un obbligo formale di vaccinazione, ma le restrizioni per i non vaccinati sono così massicce che si avvicinano molto all'obbligatorietà. L'Arabia Saudita, ad esempio, ha annunciato che da agosto solo le persone vaccinate saranno ammesse in talune strutture governative e private, come i luoghi di istruzione, d'intrattenimento e determinati trasporti pubblici. Anche in Pakistan, nella provincia di Belucistan, è stata introdotta una legge simile, che si estende però anche ai centri commerciali.