Il cordoglio per le vittime si è mescolato con momenti di elevata tensione
BEIRUT - Migliaia di persone hanno marciato nelle strade di Beirut, in occasione del primo anniversario della catastrofica esplosione che ha devastato il porto cittadino e una buona fetta della capitale libanese.
Gli omaggi - Tra i vari omaggi che hanno costellato la giornata odierna c'è stato il minuto di silenzio osservato da migliaia di persone tra le 18.07 e le 18.08 ora locale (le 17.07 in Svizzera). Le varie confessioni religiose hanno ricordato gli oltre 200 morti recitando versetti del Corano, oppure suonando a distesa le campane delle chiese. Molte le anime dei vari cortei che si sono diretti verso il porto: i parenti delle vittime e i detrattori della classe politica libanese, gli attivisti e gli esponenti della società civile.
E gli scontri - La commemorazione non è sempre stata all'insegna del cordoglio: scontri tra due opposte fazioni politiche sono stati segnalati nel centro di Beirut. I militanti del Partito comunista libanese e quelli del Partito delle Forze Libanesi hanno dato vita a una fitta sassaiola. Non è chiaro cosa abbia scatenato gli incidenti, durante i quali sarebbero stati esplosi anche colpi d'arma da fuoco. Per riportare la calma è dovuto intervenire l'esercito.
La polizia, schierata in tenuta anti-sommossa, ha respinto un tentativo di accesso all'area limitrofa alla sede del Parlamento da parte di dimostranti anti-governativi. Gli agenti hanno sparato lacrimogeni per disperdere la folla. È stato smentito dalla polizia stessa l'uso di proiettili di gomma. Il bilancio riferito dalla Croce Rossa è di almeno 54 feriti.