In California, una legge impone nuovi standard per gli animali. Il prezzo della carne, però, potrebbe lievitare.
Particolarmente toccato l'allevamento di suini: solo il 4% degli stabilimenti rispetta le norme che, dall’anno prossimo, saranno obbligatorie per tutti.
SACRAMENTO - Una nuova legge in California potrebbe mettere a rischio le produzioni di bacon. E c’è chi lo ha già definito “bacongate”.
Dal prossimo anno lo Stato implementerà una misura che tutela gli animali e che prevede un rigido protocollo negli allevamenti. La norma, però, potrebbe avere effetti considerevoli sulla produzione industriale di carne. Gli allevatori dovranno attrezzarsi con spazi più ampi che salvaguardino il benessere di maiali, galline e bovini.
Se il comparto degli allevamenti di pollame e bovini riuscirà di sicuro a ottemperare alle nuove regole, a tremare sono gli allevatori di suini. Al momento solo il 4% rispetta gli standard che, dall’anno prossimo, saranno obbligatori per tutti.
Mentre la nuova normativa è di sicuro una vittoria straordinaria per gli animalisti che si battono per trattamenti più dignitosi, si presenta come una mannaia per gli allevatori. E per gli appassionati di bacon e costolette.
A temere un tracollo dell’industria ora sono gli allevatori e i ristoratori del Golden State. Ma le preoccupazioni sono condivise anche dai consumatori, spaventati da un aumento considerevole e graduale del prezzo della carne.
La legge, infatti, obbligherà gli allevatori a investire, rinnovando e ampliando le proprie aziende e adeguando le strutture. Di conseguenza il prezzo della carne di maiale, in particolare, lieviterà significativamente. Secondo gli esperti, il costo del bacon potrebbe aumentare del 60%.
La cosiddetta “Proposition 12” era stata approvata nel 2018 con un referendum popolare, sostenuta da oltre il 62% dei voti degli elettori. Intanto la California non è l’unico stato dell’Unione ad aver approvato normative necessarie che tutelano gli animali e propendono per pratiche di allevamento meno crudeli.
Sono in realtà altri 13 gli stati ad aver approvato regolamenti che ad esempio vietano l’allevamento in batteria dei polli o in gabbia dei vitelli, mettendo anche al bando i prodotti provenienti da animali allevati in condizioni crudeli. La California, però, riveste un’importanza peculiare, essendo uno dei consumatori più robusti degli Stati Uniti, fruendo del 15% della carne di maiale prodotta nella nazione.