Lo sostiene il rappresentante speciale Usa Zalmay Khalilzad
KABUL - Un accordo dell'ultimo minuto con i talebani era possibile, anzi imminente. Ad aver rovinato tutto è stata la precipitosa fuga all'estero dell'ex presidente afghano Ashraf Ghani.
Lo ha dichiarato il rappresentante speciale statunitense per la riconciliazione dell'Afghanistan, Zalmay Khalilzad, in un'intervista al Financial Times. Il piano avrebbe previsto la negoziazione di una transizione politica ordinata e d'impedire l'entrata a Kabul dei talebani.
Il tutto sarebbe saltato una volta constatato il vuoto di potere creatosi con la partenza di Ghani e colmato con l'incruenta conquista della capitale.
Khalizad puntualizza che «anche alla fine, avevamo un accordo con i talebani per non farli entrare a Kabul». Ghani sarebbe rimasto al suo posto in attesa del raggiungimento di un accordo politico sulla formazione di un nuovo governo, che sarebbe dovuto scaturire da appositi negoziati a Doha.
Ghani ha in precedenza affermato di aver lasciato l'Afghanistan per evitare che l'assalto a Kabul provocasse ulteriori bagni di sangue nella popolazione. Per ora non è giunta nessuna replica dell'ex leader afghano alle affermazioni di Khalizad.