È stata rilevata a settentrione della penisola e la regione Veneto raccomanda il vaccino contro l'encefalite giapponese
ROMA - È aggressiva, molesta e le piacciono tanto le città. È la zanzara giapponese. Arrivata nell'Italia settentrionale negli scorsi mesi, minaccia di espandersi su tutta la Penisola e oltre. Porta con sé diversi virus e malattie, ma non è sicuro che questi trovino gli ambienti adatti a svilupparsi. In caso ci sarebbe già un vaccino.
La Aedes Japonicus è particolarmente ghiotta del sangue umano. Vive nelle aree torride del sud-est asiatico, è più grossa della zanzara tigre e punge anche nelle ore diurne. Grazie alla sua capacità di resistere a lunghi voli, è arrivata in Italia. Il responsabile del laboratorio di parassitologia dell'Istituto zooprofilattico di Padova, Fabrizio Montarsi, ha spiegato a Repubblica che «nasce nei boschi, ma in Europa e da noi la troviamo nelle città e persino nei piccoli centri immersi nella natura».
Alla presenza di questa zanzara, si aggiunge la paura che possa proliferare ed espandersi in fretta. È la terza in classifica delle cento specie di questo insetto più invasive al mondo. Porta con sé diverse malattie, quali Dengue, Febbre gialla ed encefalite giapponese.
Quest'ultima viene rilevata a livello mondiale in circa 50'000 pazienti all'anno, con una media di 10'000 morti. Può causare febbre, disturbi neurologici, fino al coma. Ma secondo Montarsi non è necessario preoccuparsi: «In Europa finora non abbiamo riscontrato alcun caso. Perché il virus venga trasmesso occorre infatti che ci siano l'insetto, il virus e lo stesso identico ambiente in cui questa trasmissione è possibile, tipicamente quello del sud-est asiatico».
Come spiegato sul sito della regione Veneto, i casi di cefalea giapponese sono perlopiù asintomatici e «si manifesta in percentuali variabili da 1 a 20 casi ogni mille infezioni». Resta che un vaccino con richiamo è comunque somministrabile in Italia a partire dai due mesi di età.
Il medico veterinario della Fondazione Edmund Mach, Annapaola Rizzoli, invita la popolazione ad aiutare nella prevenzione alla proliferazione di questa zanzara, in quanto il suo successo è dato grazie anche «alla capacità di svilupparsi in una serie di contenitori naturali e artificiali in cui ci sia ristagno d'acqua». I metodi possibili sono «non lasciare aperti i contenitori che possono colmarsi di acqua, non accatastare materiali, usare le reti anti zanzare, vuotare e capovolgere gli annaffiatoi, mantenere pulite le aree in cui si vive». Ci sono poi quelli più invasivi, come gli insetticidi e la sterilizzazione dei maschi. Fermo restando che le zanzare hanno comunque un ruolo rilevante nell'ecosistema, tanto quanto le api, siccome trasportano i pollini e sono inoltre fonte di cibo di molti animali.