L'azienda americana cederà la licenza per la produzione del generico del suo antivirale
GINEVRA - Il laboratorio americano Merck ha deciso di garantire l'accesso al suo farmaco antivirale contro il Covid ai Paesi più poveri.
La casa farmaceutica ha infatti stretto un accordo con il Medicines Patent Poll (MPP, ong sostenuta dall'Onu che si batte per l'accesso ai farmaci dei Paesi in via di sviluppo), in base al quale Merck cederà la licenza per la produzione della versione generica del suo antivirale molnupiravir, ancora in attesa dell'autorizzazione da parte dell'Fda e dell'Ema, ma già ritenuto molto incoraggiante nella lotta al Covid e nella prevenzione delle ospedalizzazioni, se somministrato nelle prime fasi della malattia.
In base all'accordo, Merck (che sviluppa il molnupiravir insieme a Ridgeback Biotherapeutics) cede una licenza "royalties-free" al Mmp che cederà a sua volta sottolicenze ai produttori di farmaci generici. L'intesa prevede che gli sviluppatori del farmaco non riceveranno diritti di vendita finché il Covid-19 sarà classificato dall'Oms come emergenza salute pubblica internazionale. Quando il farmaco sarà autorizzato, l'accordo contribuirà così a fornire ampio accesso al molnupiravir in 105 Paesi a basso o medio reddito, in particolare in Asia e Africa.
«I risultati provvisori del molnupiravir sono convincenti e consideriamo questo trattamento orale candidato a essere uno strumento potenzialmente importante per aiutare a risolvere l'attuale crisi sanitaria», ha dichiarato il direttore esecutivo del Mpp, Charles Gore, auspicando che questo primo accordo di licenza volontaria per un farmaco legato al Covid incoraggerà altre aziende farmaceutiche a farsi avanti. Dal canto suo la direttrice generale di Ridgeback Biotherapeutics, Wendy Holman, ha dichiarato: «Siamo felici di collaborare con Mpp per garantire che versioni generiche di qualità del molnupiravir possano essere sviluppate e distribuite rapidamente dopo l'autorizzazione regolamentare».
I prezzi del molnupiravir non sono ancora stati stabiliti ma la sua semplicità e la concorrenza tra i produttori di generici dovrebbero poter assicurare costi bassi nei 105 Paesi più poveri, secondo Herve Verhoosel, portavoce di Unitaid, organizzazione di acquisti di farmaci per i Paesi poveri che ha creato il Mpp. L'ong Medici senza frontiere deplora invece che l'accordo non sia andato più lontano e di «escludere quasi metà della popolazione mondiale e dei Paesi dai redditi moderati che hanno importanti capacità di produzione dei farmaci, come il Brasile e la Cina».