I carabinieri hanno pubblicato un dossier sugli "irregolari", spiegando di aver rafforzato i controlli
Tra coloro che hanno ottenuto l'accesso irregolare agli aiuti economici, anche diversi criminali e pregiudicati
ROMA - In soli tre anni in Italia, dal 2019 al 2021, quasi 48 milioni di euro sono finiti nelle tasche dei cosiddetti "furbetti" del reddito di cittadinanza.
Lo hanno reso noto i Carabinieri. Di questi, oltre 41 milioni sono stati scoperti solo nel corso di quest'anno, un trend influenzato però dall'aumento dei controlli, moltiplicati di 14 volte rispetto al 2019. In soli cinque mesi, tra maggio e ottobre, sono stati scoperti 4'839 percettori illeciti.
Come riporta il quotidiano Corriere della Sera, che ha analizzato il dossier delle forze dell'ordine, tra i percettori «irregolari» degli aiuti economici si trova di tutto: auto di lusso, figli che in realtà non esistono, e persone invischiate nella criminalità organizzata.
Figli... inventati
Con l'arrivo del reddito di cittadinanza, alcune famiglie sono improvvisamente cresciute: arrivo di nascituri? Affatto, sono apparsi parenti... inventati.
«A Nova Siri un cittadino asiatico ha dichiarato falsamente la presenza in Italia della moglie e delle due figlie, che così hanno percepito il reddito pur abitando nel Paese d’origine», rendono noto i Carabinieri. Caso simile in provincia di Caserta, dove un uomo «si è inventato una famiglia che non aveva», mentre a Bari una donna «si è dimenticata di indicare l'esistenza del proprio coniuge».
Le auto di lusso
Non mancano poi coloro che ricevono aiuti seppur proprietari di auto di lusso: «In provincia di Avellino un uomo aveva una Ferrari e numerosi immobili e terreni di proprietà», mentre ad Isernia una donna che era «proprietaria di 27 veicoli» poiché titolare di una società di autonoleggio percepiva comunque il reddito di cittadinanza. Situazione simile a Taranto: «Un 71enne disoccupato era il proprietario di ben 17 autovetture ed una motocicletta».
Non solo automobili, però: «In provincia di Lecce i soldi venivano erogati a un detenuto ai domiciliari proprietario di una grossa imbarcazione da diporto».
Criminalità
A proposito di detenuti, sorprendentemente sono numerosi coloro che riescono ad ottenere il supporto finanziario - seppur sia uno dei divieti espressi chiaramente nella legge. «In provincia di Napoli sono stati denunciati tra gli altri 80 soggetti, tutti contigui alla criminalità organizzata». Tra loro persino un boss, che «prendeva i soldi nonostante fosse accusato di essere il reggente del clan camorristico Cavalese».
A Bari è sorprendente il caso di un «noto pluripregiudicato, che aveva ottenuto il reddito di cittadinanza nonostante fosse colpito da Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza, avendo omesso di comunicare l’esistenza della misura di prevenzione a suo carico».
Reddito... dall'estero
Infine, sono diversi i casi di persone che non hanno rispettato il criterio della residenza in Italia da oltre 10 anni.
Alcuni erano presenti nel Paese da periodi più brevi, altri erano irreperibili da anni poiché cancellati dall'anagrafe quando rientrati nel proprio Paese d'origine. Per ottenere il reddito di cittadinanza, tornavano in Italia circa una volta al mese, al fine di poter spendere quanto «indebitamente percepito».