Si segnalano casi di rifiuto del booster eterologo in chi ha avuto le prime due dosi di Pfizer
ROMA - La campagna per la terza dose del vaccino anti-Covid procede a gonfie vele in Italia. Ma un piccolo problema potrebbe essere all'orizzonte: il rifiuto di Moderna per la dose "booster" in chi ha ricevuto il preparato di Pfizer-BioNTech per la prima e seconda.
Pfizer il più usato - Non che ci sia poi una grande differenza, tra i due prodotti: entrambi sono vaccini a mRNA e non sono emerse differenze abissali, nella prevenzione dei casi gravi di Covid-19. Eppure i media italiani riferiscono di una preferenza dei soggetti da vaccinare per il preparato di Pfizer-BioNTech, forse per avere una continuità con le precedenti somministrazioni. Questo, stando ai dati della struttura commissariale che gestisce la campagna vaccinale aggiornati a martedì sera, è il siero più utilizzato in tutta Italia con 74 milioni di dosi, contro le 17,7 di Moderna. Poco meno di 100 milioni le dosi somministrate (il 94,6% di quelle consegnate, pari a 105 milioni) di tutti i vaccini, compresi quelli accantonati di AstraZeneca e Johnson & Johnson.
Rifiuti e scorte - Ma le scorte di Pfizer adesso scarseggiano, tanto che la Lombardia sta attualmente ricorrendo a Moderna. Sono stati segnalati episodi di rifiuto del vaccino in Lazio, Lombardia e Sicilia, ma la tendenza sarebbe stata osservata sull'intero territorio nazionale. Ciò potrebbe essere un problema, dato che oltre la metà delle scorte attuali (5,6 milioni) sono di Moderna. Un rifornimento di Pfizer è in arrivo, assicurando le autorità sanitarie, ma per il momento la campagna va portata avanti con i vaccini a disposizione.
L'Europa consiglia la eterologa - Ricordiamo che le istituzioni sanitarie europee hanno dato il via libera al richiamo eterologo, ovvero con un vaccino differente rispetto alle precedenti somministrazioni. Sia per l'Agenzia europea del farmaco (Ema) che il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) spiegano che, in particolare, ricevere un vaccino a mRNA dopo le somministrazioni con quelli a vettore virale (AstraZeneca e Johnson & Johnson) «produce buoni livelli di anticorpi contro il virus del Covid-19 e una risposta più alta delle cellule T che usare lo stesso vaccino». Nessun problema nemmeno per un "booster" con vaccino a mRNA, come nel caso di Moderna.
Qualcuno attenderà l'"aggiornamento"? - Un ulteriore problema potrebbe essere nato dopo l'annuncio odierno di Pfizer-BioNTech: i primi lotti della versione "aggiornata" del vaccino sulla variante Omicron saranno messi in circolazione «a marzo 2022». Gli "irriducibili" potrebbero essere quindi invogliati ad attendere ancora alcuni mesi, anche se nel frattempo la percentuale di anticorpi nel loro sangue si abbasserebbe ulteriormente.